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PROGETTO SAN SIRO: IL PUNTO E LE NOVITA’ IN ARRIVO

“Grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente”. La frase del grande timoniere si adatta perfettamente alla situazione: una serie di atti e iniziative – non coordinate fra loro, anzi talvolta quasi in conflitto - stanno creando le condizioni per arrivare ad una soluzione razionale e utile per Milano, facendo emergere un bisogno di trasparenza che contrasta radicalmente con lo strumento adottato dai club: la legge-Stadi. Andiamo con ordine. La delibera di Giunta Comunale del 5 novembre scorso ha negato ai club la possibilità di ottenere volumetrie aggiuntive rispetto al PRG: quelle stesse volumetrie che, secondo quanto documentato dai proponenti, avrebbero garantito la sostenibilità finanziaria dell'intera operazione; i club dovranno ora presentare un nuovo progetto. Nel frattempo è emersa, in modo un po’ caotico, la proposta di avviare un dibattito pubblico (dibattito che al momento sarebbe sul nulla, non esistendo alcun progetto). Prima ancora era stata presentata, da parte di Scalpelli e D'Alfonso, una proposta importante: la costituzione di un soggetto pubblico/privato, guidato dal Comune, per affrontare e governare le scelte da fare nell'ambito San Siro. Successivamente in città si è formato un forte movimento di opinione (Comitato SiMeazza), a favore della ristrutturazione dello Stadio Meazza. Infine, in Consiglio è stata presentata la proposta, che verrà definitivamente formalizzata lunedì 29 novembre, di avviare nelle commissioni consiliari il lavoro istruttorio sia sul tema stadio che, più in generale, sull'intero ambito urbano interessato da vari cambiamenti in corso, interrompendo la pratica nefasta della città che cambia "a pezzi" senza una logica coerente.

Forse per una parte, assolutamente minoritaria, di soggetti questa vertenza può avere il sapore una piccola rivincita in chiave post-elettorale; ma per la maggior parte degli attori coinvolti, queste istanze e iniziative hanno un unico obiettivo: liberare definitivamente dagli angusti limiti procedurali imposti dalla Legge Stadi il bisogno di discutere, valutare, confrontare, esaminare ed alla fine assumere la scelta migliore per la città.