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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 18-08-2021 alle 16:16

I recenti fatti in Afghanistan rilanciano il tema dell'accoglienza dei profughi e rifugiati a Milano.

Quale migliore occasione per un imprimatur?

Di recente il Sindaco uscente, si propone come sindaco capo fila del PD (ma non era confluito nei Verdi?). Una stranezza che resta tale e per la quale gli stessi simpatizzanti del PD sembrano contenti, un ibrido che piace), dando il suo beneplacito ai sindaci PD dell'area metropolitana ad accogliere i profughi o rifugiati Afghani (gesto dejà vu dal repertorio del bravo progressista un po' verde e un po' rosso).

Certamente un ottimo proposito e Milano è sempre pronta ad aiutare il prossimo, ma dove dovrebbero essere collocate queste persone? In quali centri d’accoglienza? Il terzo settore gestisce la maggior parte delle strutture, guarda caso dislocate nelle periferie, sempre le stesse, la dove per anni i cittadini hanno accolto senza mai ricevere niente in cambio se non degrado e pacche sulle spalle (nella migliore delle ipotesi).

Ci si domanda quali siano i Centri di accoglienza previsti e quanti profughi accoglierà Milano e come pensa il Comune di gestire i già tanti problemi ancora irrisolti che ricadono sui cittadini dei quartieri che, loro malgrado, sono da sempre "terra di nessuno", vittime di una disorganizzazione gestionale, di campagne d’immagine buonista, tuttavia quartieri accoglienti anche nei casi in cui gli ospiti non siano proprio dei soggetti in grado di ringraziare chi li accoglie.

C’è bisogno di rivedere il piano di accoglienza della Città, in chiave di distribuzione equa dei meno fortunati nei quartieri, anche per un futuro inserimento dolce nel tessuto sociale milanese.

Gianluca Gennai

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