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Inviato da avatar Roberto Re il 16-05-2021 alle 10:40

buongiorno a tutti,

questi mesi assai particolari mi hanno fatto riflettere a fondo e direi anche aiutato a prendere coscienza sull'effettivo stato dell'arte reale di talune tecnologie informatiche, soprattutto in ambito sanitario quali, ad esempio, il SISS, Sistema Informativo Socio Sanitario, avviato in lombardia circa 20 anni fa.

Non nascondo che quando sento parlare "in astratto" di "innovazione" ormai mi scappa da sorridere :-) , penso che certe tecnologie (oggi considerate commodity) ormai siano sufficientemente mature e che certi rallentamenti relativi ad erogazioni e fruizione di servizi digitali  andrebbero declinati soprattutto da un punto di vista organizzativo, normativo e di sostenibilità economica  oltre che di comunicazione.

Semplificando, ad es, Telemedicina non significa solo avere a disposizione una webcam ed una connessione ad Internet attraverso un device, ma anche documentazione sanitaria (dati sensibili) centalizzata ed aggiornata, consultabile ovunque da strutture sanitarie diffuse sul territorio lombardo ed in grado di erogare certe prestazioni sanitarie ordinarie con personale formato a tal proposito.

Proprio in settimana, in un reparto di pneumologia milanese, in cui negli anni scorsi è stato avviato uno dei millanta progetti sperimentali ufficiali della regione, ho chiesto se fosse possiile attivare telemonitoraggio pneumologico domiciliare:

"Fantascienza! abbiamo i reparti pieni di pazienti con i polmoni devastati dal Covid e non siamo in grado di erogare servizi ambulatoriali..."

la risposta di una dottoressa, specialista pneumologa molto in gamba, a Milano città ...

Tornando alla diffusione della "e-smartness" penso che  ora più che mai sia necessario uno sforzo dei corpi medi nel sollecitare pragmaticamente i decisori in modo argomentato e calato nelle varie sfaccettature della realtà, ciascuno con le proprie competenze proiettate in un più ampio orizzonte.

Sono convinto che se  le erogazioni dei servizi migliorassero (deve accadere e senza sprechi), penso che la fruizione degli stessi da parte dei cittadini avverrà per naturale adattamento.

Ovviamente, sempre ben vengano anche occasioni di formazione e dibattito informato.

Grazie per gli spunti di riflessione.

Cordialità

Roberto Re

 

P.S.

@Giulio, conosco bene AICA (e la FAST), oltre che la Rete Civica di Milano in comune abbiamo anche una newsletter copernicana :-)

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