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Buonasera a uutti.
Democrazia e Partecipazione sono un binomio inscindibile, tuttavia secondo me è un errore puntare tutte le carte solo su un unico mezzo, quello della rete Internet, rischia di essere assolutamente insufficente, o peggio elitario e falsamente democratico.
Sto pensando ad un fatto accaduto qualche mese fa, quando un edicolante mi stava raccontando che una sua affezionata cliente di nazionalita statunitense, aveva votato per il Presidente USA, semplicemente via fax! Stiamo parlando di uno dei politici più potenti del pianeta, che può essere votato fisicamente alle urne sia in maniera cartacea, che con il voto elettronico, sia per posta, e addirittura dall'Italia via fax. Con quest'ampia possibiltà di partecipazione gli elettori hanno l'assoluta libertà anche di scegliere il mezzo per esercitare il loro Diritto/Dovere di voto, che è il sale della Democrazia.
Per quale motivo a Milano non si amplia la partecipazione dei cittadini, coinvolgendo anche quelli che non hanno Internet (e sono moltissimi purtroppo), o un'identità digitale certificata SPID (senza non esistono più?)?
Sinceramente, il solo uso di Internet, mi sembra uno scenario da film dell'orrore, che rischia di creare ampie fratture tra i ceti sociali. Il tutto va quindi corretto ed equilibrato tenendo conto di aprire alla partecipazione anche usando altri strumenti, molto più tradizionali, ma niente affatto desueti.
Ad esempio il "Piano Aria e Clima" dovrebbe essere sottoposto in maniera obbligatoria a referendum, da tenersi insieme alle elezioni per il rinnovo della giunta Comunale. In questo modo dopo essere stato ampiamente spiegato saranno i cittadini ad esprimersi con il voto tradizionale a favore, o contrari.
Certo poi il voto viene usato a seconda delle circostanze, mi ricordo la barzelletta del referendum sulla possibile riapertura di alcune tratte dei Navigli interni, che è rimasto semplicemente sulla carta. Ovviamente poi a Milano esistono anche tanti altri problemi pratici (basta leggere su partecipaMi), per rendersene conto, e all'atto pratico spendere centinaia di milioni di euro per i Navigli interni, quando le periferie cadono troppo spesso letteralmente a pezzi, appare come un'utopistica follia..
Quali potrebbero essere quindi le forme di partecipazione dei cittadini, oltre ad Internet?
A) Referendum, anche per il singolo Municipio, su tematiche "chiare e precise".
B) Discussione e confronto pubblico continuo sul territorio, in piazze, parchi, oratori, ecc; tra i rappresentanti del Comune/Municipi, e i cittadini delle aree interessate da questo o quel provvedimento. Insomma un confronto dal vivo ampiamente pubblicizzato preventivamente tra tutti quanti i soggetti, attualmente molto, molto carente. Alla fine della discussione pubblicizzare sempre un ampio resoconto del dibattito e delle decisioni eventualmente assunte.
C) Rigenerare i partiti politici, scomparsi di fatto dalla scena, e che con le sezioni (se queste funzionano), è evidente che hanno un ruolo importante sul territorio. Certo è faticoso, ma non è che dalla tastiera di un computer si pontifica (da soli), su qualunque problema senza un confronto/ragionamento/discussione collettiva e ampiamente partecipata sulle questioni e sui temi specifici.
D) Introduzione (anche sperimentale), del voto postale modificando le leggi in materia. Sembra fantascienza ma per il rinnovo dei membri di gestione del mio Fondo Pensione è così (alcuni poi stanno andando al voto elettronico).
In definitiva mi sembra che ci sia ampio spazio per una discussione che allarghi la partecipazione ad altri strumenti, per migliorarla e non farla diventare un pò troppo "stretta" o peggio trasformarla in una specie di caricatura della Democrazia, che per sua natura è inclusiva e quindi mai esclusiva di qualcuno!
Milano 16 Marzo 2021
Cordiali Saluti
"Stefano Vigo"
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