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Inviato da avatar Roberto Re il 15-03-2021 alle 17:59

Da un interesssante studio, anche se non recentissimo, alcune definizioni:

L'eHealth

Per eHealth s’intende l’utilizzo di strumenti basati sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per sostenere e promuovere la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle malattie e la gestione della salute e dello stile di vita.

Secondo la World Health Organisation (WHO) l'eHealth è “l'uso combinato della comunicazione elettronica e dell'informazione tecnologica nel settore sanitario”.

l termine può comprendere una serie di servizi o sistemi che si trovano ai margini della medicina/sanità e tecnologia dell'informazione, tra cui:

· la documentazione elettronica: ad esempio i certificati telematici, i fascicoli sanitari elettronici e le ricette mediche elettroniche consentono la comunicazione dei dati del paziente tra gli operatori sanitari diversi (medici di base, specialisti, ecc);

· sistemi informativi sanitari: anche spesso riferimento a soluzioni software per fissare appuntamenti, gestione dei dati paziente, programma di gestione del lavoro e le altreattività amministrative che circondano la salute;

· telemedicina: trattamenti fisici e psicologici a distanza;

· l'utilizzo delle risorse elettroniche su argomenti medici da parte di persone sane o di pazienti.

L'eHealth contribuisce alla disponibilità di informazioni essenziali quando e dove necessario e assume crescente importanza con l'aumento della circolazione internazionale dei cittadini e del numero di pazienti. Le iniziative eHealth migliorano l’accesso alle cure, ponendo il cittadino al centro dei sistemi sanitari; inoltre, contribuiscono ad accrescere l'efficienza generale e la sostenibilità del settore sanitario.
Il tema della sanità in rete è da tempo al centro di numerose azioni a tutti i livelli (europeo, nazionale, regionale e locale) finalizzate alla diffusione dell’eHealth quale strumento abituale per operatori, pazienti e cittadini per il miglioramento della qualità dell’assistenza e della produttività del settore sanitario.

La situazione sul territorio italiano è tuttavia fortemente differenziata, non solo in termini di maturità dei sistemi informativi regionali, ma anche in riferimento alle soluzioni applicative adottate, ai modelli architetturali, agli standard semantici, alle modalità di utilizzo dei sistemi stessi.

La telemedicina

La telemedicina, i cui esordi risalgono ad oltre 40 anni fa, ha suscitato un crescente interesse negli ultimi anni. Grazie ai numerosi progressi tecnologici e scientifici sembra che essa possa offrire soluzioni credibili alle situazioni cliniche reali e alle principali sfide della nostra società, come ad esempio:

· l'invecchiamento della popolazione, che porta ad un peggioramento delle condizioni croniche (che rappresentano una elevata percentuale delle spese sanitarie);

· la necessità crescente di pazienti di diventare protagonisti nel controllo della propria salute;

· la necessità di controllare i costi sanitari, pur mantenendo la cura di alta qualità;

· la mancanza di disponibilità di personale qualificato in alcuni rami di un operatore sanitario.

Il termine telemedicina si presta a svariate definizioni, che spesso focalizzano l’attenzione solo su alcuni aspetti della materia. Una delle definizioni più esaustive è quella concordata a livello CEE da una commissione di esperti, secondo i quali essa è : 

“l’integrazione, monitoraggio e gestione dei pazienti, nonché l’educazione dei pazienti e del personale, usando sistemi che consentano un pronto accesso alla consulenza di esperti ed alle informazioni del paziente, indipendentemente da dove il paziente o le informazioni risiedano”.

Secondo questa definizione la telemedicina non ha solo la finalità di assicurare un’assistenza medica a pazienti lontani dai centri sanitari, ma anche quella di adeguare ed aggiornare il sistema sanitario con particolare attenzione ai servizi d’emergenza, di organizzazione sanitaria, di educazione sanitaria, di didattica, di formazione professionale.

Mentre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la telemedicina come:
“l’erogazione di servizi di cura ed assistenza, in situazioni in cui la distanza è un fattore critico, da parte di qualsiasi operatore sanitario attraverso l’impiego delle tecnologie informatiche e della comunicazione per lo scambio di informazioni utili alla diagnosi, al trattamento e alla prevenzione di malattie e traumi, alla ricerca e alla valutazione e per la formazione continua del personale sanitario, nell’interesse della salute dell’individuo e della comunità”.

La telemedicina permette quindi di superare diversi ostacoli, che potrebbero presentarsi nel fornire cure o assistenza ad un paziente o nel monitorarne le condizioni nei casi più gravi, impiegando dispositivi di telecomunicazione avanzati i quali rendono possibile la trasmissione a distanza di informazioni mediche dal paziente alla struttura sanitaria o viceversa.

Il suo utilizzo consente quindi, sia di trovare nuove risposte ai tradizionali problemi dell’assistenza sanitaria, sia di creare nuove opportunità per il miglioramento del servizio sanitario (accesso più equo ai servizi socio-sanitari nei territori remoti) tramite una maggiore collaborazione tra medici (anche di diverse specialità), istituti e laboratori.

Le applicazioni della telemedicina sono molteplici ma il loro utilizzo appare particolarmente promettente nelle cure primarie per singolo paziente. Gli ambiti di attività di queste cure riguardano l’assistenza sanitaria, affidata ai medici di famiglia, che hanno così un primo contatto diretto con i loro assistiti. Un rapporto quindi assolutamente fiduciario, che si instaura tra medico e paziente, e che serve a delineare il primo approccio ai sintomi che il paziente avverte con la possibile successiva formulazione di una diagnosi e di una terapia.

Tutto ciò si concretizza attraverso sistemi di:
· Teleassistenza domiciliare
· Teleconsulto specialistico
· Telemonitoraggio medicale
· Telesorveglianza
· Telecontrollo
· Telesoccorso
· Teleallarme

Applicare la telemedicina alle cure primarie significa rispondere con tempestività alle esigenze diagnostiche (telediagnosi) e terapeutiche (teleassistenza) di cittadini distanti dalle strutture sanitarie o comunque impossibilitati a muoversi da casa; fornire una risposta valida ed efficace in caso di malati cronici, anziani o comunque “fragili” (telesorveglianza) ed un supporto indispensabile nelle urgenze (telesoccorso); favorire l’aggiornamento scientifico (teledidattica) ed il collegamento interattivo tra medici (teleconsulto) con condivisione dinamica di informazioni sanitarie, cartelle cliniche elettroniche, tracciati diagnostici, immagini biomediche che si muovono in tempo reale con la massima definizione.

Le motivazioni che hanno spinto alla nascita, sviluppo e adozione di tecniche e strumentipropri della telemedicina sono diverse:

1. migliorare la qualità di vita del paziente: permettere ai pazienti di rimanere a contatto con i familiari, nel proprio ambiente domestico o comunque il più possibile vicino alla loro abitazione; ridurre i costi e i disagi per i pazienti dovuti a ricoveri prolungati e al pendolarismo domicilio-ospedale; fornire a domicilio prestazioni di qualità analoga o migliore di quelle fornite in ospedale; rendere il paziente autonomo e responsabile, ma nello stesso tempo farlo sentire seguito e protetto, rilevando immediatamente variazioni nella situazione clinica che comportino modifiche nella terapia o un ricovero in ospedale;
permettere al paziente di disporre di specialisti indipendentemente dal luogo in cui abiti.

2. agevolare e migliorare la qualità del lavoro di medici e infermieri: mettere a disposizione del medico curante tutte le informazioni esistenti relative al paziente (relative ai ricoveri nei diversi ospedali che hanno avuto precedentemente in gestione il paziente) e permettergli di inviarle rapidamente, a scopo di consulto, a specialisti di tutto il mondo;

3. ridurre il lavoro amministrativo superfluo e consentire una gestione più sicura e organizzata delle informazioni, garantendo anche sicurezza e privacy nello scambio di dati sensibili;

4. incrementare l’efficienza e la produttività del servizio sanitario: ridurre i costi per il servizio sanitario di ricoveri prolungati o non necessari.

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