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Lei a ragione Vigo. Ma non solo le linee metrò, tutto il trasporto pubblico.
Se dovessimo ripensare alla modalità di lavoro, potremmo adottare il concetto di produttività sul modello americano, in cui si vedono processi lavorativi che vanno incontro allo smart working in presenza, senza orari prestabiliti, certamente per quelle attività che possono essere sviluppate sulla base di progetti e di scadenze a medio e lungo termine, ma anche di diversi settori del terziario, a partire da l'import/export e la logistica. Con cicli produttivi continui, si aumenterebbe anche la produttività a favore del recupero del gap economico accumulato.
Lavorare in orari differenziati decongestionerebbe i trasporti e eviterebbe la presenza di troppe persone contemporaneamente negli uffici. In un mondo nuovo vanno senz'altro attivate strategie nuove a partire dall'infrangere un tabù, quello di essere in ufficio entro le otto o le nove del mattino, ma anche di iniziare a lavorare dalle 4 del mattino e chi vuole lavorare la notte, che possa farlo. La città dovrebbe vivere H24, se ne parla da anni ma è difficile superare certi schemi mentali legati spesso a concetti arcaici.
Certo bisogna dare segnali alla società, e dovrebbe farlo il Governo di una Città, per esempio allungando l'orario dei trasporti, ma anche incentivando il privato a cambiare mentalità. Sarebbe davvero un segnale forte.
Gianluca Gennai.
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