Rispondi

Buonasera a tutti.

Questa mattina attorno a mezzogiorno, ho visto la solita scenetta di due ragazzi giovani e ben vestiti, che camminavano all'interno del giardino dell'ex Scuola Elementare di Via Cabella, e si dirigevano al varco nella recinzione di Via Val Cannobina. Una volta arrivati hanno scavalcato agilmente passandosi due pesanti borsoni da viaggio, e poi si sono allontanati a piedi.

L'area si conferma pesantemente degradata e in stato di completo abbandono, ma utilissima come Hotel "No Cost" nel senso che è assolutamente gratis, con abbondante contorno di sporcizia, rifiuti, ecc.. Il tutto alla faccia dei controlli sull'epidemia da Covid 19, e in spregio a qualunque elementare norma di igiene e profilassi, e quindi da qualunque legge.

Non c'è traccia di interventi di risanamento, o quanto meno di demolizione urgente di questi ruderi, nell'abbandonato quartiere Baggio, dove i Cittadini veramente indignati, assistono in continuazione a queste e altre scene da Terzo Mondo.

Quanto è possibile andare avanti in questo stato assolutamente paragonabile ad una Favelas Sudamericana?

Dov'è lo Stato?

Dove sono le Istituzioni: Comune di Milano; Municipio 7; Prefetto; Forze dell'Ordine?

Dov'è la Proprietà?

Come mai non si apre un Tavolo in Prefettura (lo aveva suggerito il Presidente del  Municipio 7 troppo tempo fa) su questa vicenda, per mettere in sicurezza l'area?

P.S: Il Comune di Milano visto che la proprietà latita, non può intervenire d'ufficio con le ruspe, inviando poi la salata fattura ai proprietari? Oppure visto che "dormono", revocare qualunque licenza edilizia, se l'area entro un tempo certo (e molto ravvicinato), non viene bonificata e messa in sicurezza?

Cosa ne dicono i partiti poltici di questo serio problema, e come intendono affrontarlo per risolverlo concretamente, anche riacquisendo la proprietà delle aree per usi d'interesse pubblico?

Milano 1 Marzo 2021

                                                                                                                     Cordiali Saluti

                                                                                                                    "Stefano Vigo"