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Pillole di saggezza in un contesto avulso dal concetto di partecipazione civica (almeno quella che intendiamo noi). Mi viene da dire che tutto ciò che riguarda il concetto di partecipazione sia declinato alla propaganda, o meglio al plagio del cittadino non solo medio, poichè vengono utilizzati sistemi diversi secondo il livello sociale (non in seno alla piattaforma ma bensi ai concetti e al linguaggio).

Si dice una cosa giusta quando si parla di amministrazione pubblica che certo non agisce secondo una logica d'informazione, se mai di attuazione e pianificazione intenta a portare il cittadino su una direzione piuttosto che su un'altra. Si dirà che si agisce su un livello di formazione perchè il cittadino va formato su certe tematiche, va portato verso una maggiore consapevolezza delle tematiche ambientilistiche per esempio, o di sviluppo della città ecc. Temi che includono l'economia e la finanza, tanto cara a questo sindaco in cerca di una ricandidatura.

Dunque, non vi è un ascolto, bensi un agire in modalità unidirezione in cui c'è un docente e un discente in asse verticale, dunque, uno strumento come partecipaMi si trova ad essere in antitesi con le strategie di questa amministrazione che invece vanta titoli di partecipazione, avendo messo in piedi persino un assessorato alla partecipazione, del quale l'assessore Lipparini si è assunto l'onere della gestione e della diffusione di un concetto nobile quanto effimero, purtroppo dipendente, suo malgrado, di un gestore, una regia, insomma un datore di lavoro.

Quanto potremo fare noi parlandone qui adesso?

Credo sia necessario fare di più, scendere in campo, andare a risolvere i conflitti mnemonici di un algoritmo ad oggi inattaccabile solo con la dialettica e gli scambi epistolari social, sia pure autorevoli ed estremamente interessanti.

Gianluca Gennai