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Inviato da avatar Giuseppe De Marte il 23-03-2020 alle 18:06

Vergogna milanese e lombarda.

Non avevo intenzione di scrivere queste righe, ma la esplosione della pandemia e l’attesa per il picco del contagio, non ancora raggiunto, ci lascia tutti in una situazione di incertezza, e di insicurezza a cui non eravamo abituati.
Purtroppo le autorità sanitarie e politiche, regionali e nazionali, brancolano nel buio.
Tali autorità e la protezione civile, sono state interpellate quasi ogni sera per fare il punto della situazione su:

- Contagi
- Morti
- Guarigioni

La fiducia delle autorità lombarde si basava, quasi ciecamente, su quello che le autorità mediche e amministrative garantiva loro, ma non sui dati della crisi, spesso in contraddizione.
La totale mancanza di supporto scientifico e medico, prima ancora che statistico, sarebbe dovuta venire dalle autorità sanitarie, regionali, e nazionali. Invece cosa hanno fatto tali autorità mentre i numeri dei contagi e dei morti erano in continuo e vertiginoso aumento? Hanno ripetuto come un mantra che c’erano i primi segni di una inversione di tendenza e che bisognava stare in casa.
Come si spiega poi che il numero dei morti ha continuato a crescere e nessuna misura intrapresa è servita? L’unica attività è sembrata l’acquisto delle mascherine e dei respiratori, l’unica preoccupazione quella di tenerci a casa, per evitare il contatto con gli altri.
Ogni attività lavorativa e sociale è interdetta, o si è fermata.
Che vita è questa? Dove sono andate a finire le donazioni che i ricchi imprenditori lombardi hanno messo a disposizione? Servono solo per comprare o fabbricare mascherine? E’ un’occasione per mantenere assoluta trasparenza, bisognerebbe rendicontare tutte le donazioni dei privati e le spese/gli investimenti in strutture sanitarie.
E gli ospedali? Come pensare di costruire o convertire strutture ospedaliere se prima non si trovano medici specialisti e di pronto soccorso, per affrontare la emergenza di uomini prima ancora che di attrezzature ospedaliere.
Infine la esaltazione della migliore sanità nazionale e regionale pubblica e privata a che cosa si riduce se non si traduce in un servizio di vera eccellenza per l’uomo, abbandonando le convenienze politiche che troppo spesso hanno condizionato la migliore sanità nazionale?

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