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Inviato da avatar Franco Puglia il 17-03-2019 alle 15:01

Parcheggio gratuito a Milano ? E dove ? Le strisce di parcheggio sono solo gialle e blu, anche in periferia.
Se ancora esiste qualche area con strisce bianche lo ignoro, ma sono come le mosche di analogo colore.

Inquinamento e salute pubblica ? E dove ha preso i suoi dati questo International Council on Clean Transportation -ICCT- ? A Pechino ? Già perchè io ho svolto una piccola indagine a cui ha risposto il CNR con dati ISTAT su Milano.

La Lombardia conta circa 10 milioni di abitanti, di cui 1,35 circa concentrati a Milano capoluogo e circa 3,2 milioni nella ex Provincia milanese, oggi “Città Metropolitana” (sulla carta).

Secondo ISTAT muoiono a Milano Metropolitana ogni anno da 2000 a 2500 persone per patologie polmonari. La causa “iniziale” che poi determina il decesso è determinata da influenza, polmonite, asma, malattie croniche del basso apparato respiratorio ed altre patologie polmonari.

Si tratta di una percentuale dell'ordine dello 0,06%. … 0,07% . Questo tenendo presente che i decessi per malattie polmonari sono prevalenti, e quasi “normali”, nelle persone molto anziane, in cui la patologia polmonare rappresenta l'esito finale di un processo degenerativo globale determinato dall'invecchiamento. Nella sola Milano capoluogo (1,35 Milioni) le persone con età superiore ad 80 anni sono 102'000, pari al 7,5% della popolazione.

Passiamo assumere con buona approssimazione statistica, in assenza di altri dati, che questa percentuale coincida anche per l'area più vasta della Città Metropolitana.

Quindi, con tutte le approssimazioni del caso, possiamo dire che chi muore di malattie polmonari a Milano sono essenzialmente gli anziani ultraottantenni, come è ragionevole che sia. Di tutti questi morti il 30% circa muore per polmonite batterica o virale, ed il 70% per altre cause indeterminate.

Significa che le famigerate polveri sottili che “appestano” l'aria cittadina assieme agli altri inquinanti producono, nel peggiore dei casi, assumendole come sole responsabili di mortalità di origine non batterica, una mortalità annua pari al 70% di quello 0,07%, cioè lo 0,05% della popolazione.
Questo dimenticando, volutamente, che tra tutte queste cause di morte di origine polmonare non batterica troviamo anche tutti i fumatori, che non sono pochi, e non smettono di fumare solo perché invecchiano. A Milano Metropolitana, nel 2017, sono morte 31'187 persone. Di queste, quelle morte per malattie polmonari (attorno a 2500 nel 2016) rappresentano l'8% del totale. 
Ed escludendo le morti per malattie polmonari di origine batterica, scendiamo al 5,6%.

Questi numeri, che mettono in evidenza come le malattie polmonari NON siano la causa prevalente di morte a Milano; anche assumendo che, nel peggiore dei casi, rappresentino circa il 5% delle cause di morte, tenuto conto del fatto che la popolazione ultraottantenne PESA su quella milanese per oltre il 7%, come si fa a sostenere che sia indispensabile massacrare la viabilità automobilistica per tutelare la salute dei cittadini, senza che a queste misure se ne accompagnino altre volte ad abbattere tutte le ALTRE cause di morte, tra cui quelle da eccessi alimentari, fumo, droghe, alcool, e chi più ne ha più ne metta ? I numeri dimostrano, al di la di ogni ragionevole dubbio, che le politiche anti-inquinamento, pur auspicabili in termini di principio, perché tutti noi vorremmo respirare aria di alta montagna stando in città, non giustificano le pesanti limitazioni allo stile di vita imposte da politiche meramente ideologiche e fondate sul nulla.

Ed il CNR, che mi ha gentilmente indirizzato alle fonti dei dati, così mi scrive :

Con la presente sono ad inviarle alcune tabelle riguardanti i tassi di mortalità per malattie del sistema respiratorio a Milano ed in Lombardia nel periodo 2010 - 2016 ed i ricoveri per malattie del sistema respiratorio, nel periodo 2014 -2017, a Milano, stratificati per genere e classi di età, ed in Lombardia, nel periodo 2010-2016, sul totale della popolazione.

Per legge, in Italia, la causa di morte è rilevata per ogni deceduto in relazione alla malattia che ha avviato il processo conclusosi nella morte, per cui, praticamente, non è possibile disporre di dati sulle cause di tali malattie (da patogeni, da fumo, da inquinanti, altre cause ...) se non mediante specifici studi epidemiologici che a nostra conoscenza non risultano essere stati condotti.

ALLORA: DI CHE COSA STIAMO PARLANDO ?  CHI FINANZIA AD HOC QUESTO ICCT PER SCRIVERE CAVOLATE ?

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