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Inviato da avatar Philip Grew il 10-09-2018 alle 11:11

A mio avviso può essere un difetto l'enfasi messa sul ruolo della nazionalità in un'analisi del genere. Anche se in Italia siamo abituati a pensare in termini di un unico sistema scolatisco sotto un ministero nazionale, non è detto che sia "normale" in altri paesi. Forse bisogna esseri più consapevoli di uno scenario internazionale in sviluppo. In questo senso sono contento delle belle notizie nel rapporto al capitolo 6.7 (pagina 104) ma anche preoccupato perché vedo nel mio piccolo che i concittadini dànno per scontato Wikipedia e, peggio, non insegniamo a scrivere su Wikipedia a scuola. Se è giusto un discorso nazionale è in effetti giusto focalizzare la lingua nazionale la cui presenza sullo scenario internazionale è data, appunto, da Wikipedia. Si dovrebbe costruire su questa nostra forza. Altri aspetti della globalizzazione hanno più penalizzato l'Italia. Per esempio sono convinto che parte del problema attuale dell'istruzione in Italia è proprio la poca digeribilità del Processo di Bologna, il 3+2 che doveva darci una nuova compatibilità internazionale ma che solo molto faticosamente si concilia con le nostre tradizioni idiosincratiche che dovrebbero essere invidiate dalla altre naizoni.

Ma focalizzare la nazione quando si parla di ignoranza mi sembra un errore sicuro di impostazione. La crisi gnoseologica della società di oggi mi sembra molto simile in Italia e nelle altre nozioni d'occidente.

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