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Tutta questa discussione tra lei e gli altri interlocutori è sterile.
Ha il solo grande pregio di fornire una quantità di informazioni, non da parte sua, beninteso.
Lei polarizza il dibattito come rappresentante noto della cosidetta sinistra milanese, e riesce a svolgere da solo il ruolo normalmente assegnato alle cosidette "truppe camellate" Complimenti !
Qui non si tratta di discutere di aprire o meno degli scoli d'acqua a cielo aperto a Milano, DA NON CHIAMARE NAVIGLI, per una questione di rispetto storico.
Qui si tratta dello scontro tra due VISIONI della città, una, quella arancione, nata con la Giunta Pisapia, che immagina una città di pedoni benestanti, tutti giovani ed in forma, senza problemi di spostamento per lavoro all'interno della città o dal suo esterno (e viceversa), una città idialliaca, fatta di vie romantiche, vie d'acqua, palazzi secolari, che non esistono più, almeno lungo i navigli, mentre è una città di vecchi, di immigrati, di gente che lavora, di commercio, di business.
Quel mondo appartiene ad un passato morto e sepolto.
All'Italia serve una Milano trainante, capace di competere con le capitali del mondo, di quelle che contano, non di Amsterdam. Città d'acqua un bel niente ! E' una città soffocata da liberare, soffocata dalla gente come lei e dagli speculatori che sfruttano abilmente le vostre fantasie romantiche.
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