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Inviato da avatar Gianluca Gennai il 22-06-2018 alle 16:43
Visto che si parla del dibattito pubblico, occorre dire che l'approccio della giunta di Milano, se da una parte risponde alle direttive nazionali italiane, è ben lontano dal modello francese. Il débat public sulle grandi opere è stato istituito in Francia nel 1995. Si tratta di una discussione aperta a tutti, ma gestita da una commissione che è terza rispetto agli interessi in gioco. Nel modello francese, il proponente dell’opera – tecnicamente si chiama maître d’ouvrage – sottopone il progetto alla commissione per il dibattito pubblico sulle opere di interesse nazionale, che è obbligatoria per quelle superiori ai 300 milioni di euro. È la commissione nazionale del débat public che decide se dare avvio o no al confronto. Ma nel momento in cui lo decide, il confronto diventa obbligatorio e, sottolineo, aperto a tutti. Nel débat public, e questo è importantissimo, non si discute solo del come, ma anche del se, dell’opportunità dell’opera. E deve svolgersi in una fase anticipata rispetto al progetto definitivo.
Pultroppo, quello che penso è che tutto avverrà secondo copione, i cittadini verrano coinvolti solo come riceventi, e le proposte seguiranno un'itinerario propagandistico, tanto per dire che si è ascoltata l'opione pubblica, visto che non c'è una commissione terza a gestire i dibattiti, ma è lo stesso proponente a gestire il tutto, e quindi a decidere se accogliere e cosa accogliere delle proposte verbalizzate.
 
Gianluca Gennai.

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