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Gentile Signora Emanuela,
nonostante condanni il parcheggio abusivo, a mio parere il problema del parcheggio delle auto non è totalmente riconducibile all’indisciplina del cittadino, bisogna essere obbiettivi, quante volte Noi stessi ci ritroviamo nella condizione di scegliere tra un parcheggio non convenzionale e decine di giri intorno ad un quartiere prima di trovare un posto dignitoso e soprattutto civile. Qualcuno dirà: vanno utilizzati i mezzi pubblici, vero ma ad essi rispondo, provate a fare un viaggio con i mezzi pubblici partendo da una qualsiasi periferia e poi vedrete quanto tempo serve per muoversi in linea d’aria di 2 Km magari in un tempo limitato e con figli e passeggini al seguito.
Per riallacciare l’argomento del post, segnalare l’abuso è corretto ma ci si aspetta qualcosa di più da chi amministra la zona.
Proporrei invece una forte sensibilizzazione promossa proprio dalle istituzioni di zona e i municipi a favore di un cambiamento di approccio sugli argomenti dei quartieri come questo purtroppo trascurato dal Comune anche nel P.U.M.S. sul quale non mi soffermerei più di tanto.
Gentile Emanuela sono convinto che Lei ha scelto di occuparsi della gente per aiutare la gente, allora non basta la denuncia.
So che è fastidioso ricorrere ad esempi che sono tuttavia quelli che meglio rappresentano una possibile soluzione, provate a fare una ricerca su google, digitando parcheggi a Parigi, vedrete che quasi la totalità delle fermate della metropolitana hanno un parcheggio, perché?
Perché quando si costruisce una metro si fa un parcheggio se non ce n'è uno, ed in quel momento è praticamente a costo zero. I francesi non sognano, affrontano la realtà che è fatta di città con le auto, al netto di Amsterdam o di Venezia che tuttavia rappresentano un modello con i loro immensi parcheggi fuori città.
Provate ad andare a Famagosta o a Molino Dorino, gli HUB della ovest, sono congestionati già alle 8 del mattino.
Farei un esempio più vicino; Brescia, dove Ansaldo STS ha sperimentato la linea automatica che poi ha costruito a Milano ( era MM anche lì ), in ogni fermata c’è un parcheggio più o meno grande o sotterraneo o in superficie ( va detto che ha questo ha pensato il comune delle leonessa e non MM ).
Se da una parte vi è senz’altro una connessione con la mobilità pubblica sul quale tema avrò da dire, dall’altra la mobilità è assoggettata alla creazione di più aree e maggiori punti di interscambio gomma/ferro per evitare parcheggi abusivi dell’ultima ora ( o si pensa che quelle esistenti bastino e che il problema è risolvibile riducendo le auto, cosa ad oggi impossibile e detta da Franco P. ).
Altrettanto evidente è il bisogno di parcheggi e di autorimesse sotterranee che diano al cittadino un’alternativa al parcheggio selvaggio, aggiungerei a prezzi calmierati. Bisogna iniziare a guardare con una maggiore apertura ai problemi della città, peraltro molti dei quali assai urticanti come questo della Nostra conversazione. Punire il reo va bene, ma abbiamo fatto tutto quanto il possibile affinché esso potesse comportarsi diversamente?
Per esempio la stazione Certosa ( CDZ 8 ) avrebbe un parcheggio connesso con Esselunga, essa è senz'altro un interscambio molto efficace per tantissimi pendolari che entrano in città da Stephenson, perchè non renderlo disponibile facendo accordi con chi di dovere ?
Allora parliamone apertamente perché le soluzioni ci sono, basterebbe avere un approccio diverso, per esempio, se si costruisce una metropolitana, perché non fare anche parcheggi sotterranei almeno nelle zone interessate dagli scavi per decongestionare quei quartieri. Se si costruiscono binari nuovi dei tram, perché non prevedere già dei peduncoli di svio per ampliamenti successivi ? C’è bisogno di guardare avanti, di fare le cose quando costano meno e con una visione realistica di qui a 30/50 anni, non quando è tutto pronto e si deve ritornare ad aprire cantieri per compiacere ai grandi players o a certi elettori, o si pensa davvero di eliminare le auto in toto ( anche quelle elettriche visto che occupano lo stesso spazio delle convenzionali ).
Ritorno mio malgrado al tema di fondo, alle competenze dei singoli e alla loro volontà di interreagire con soggetti esterni che potrebbero avere una visione laica e forse specialistica delle cose. Bisogna trovare soluzioni con la gente del posto, se non si riapre senza pregiudizi questo dialogo non si va da nessuna parte.
Perché non proviamo a lavorare insieme sulla mobilità e sui parcheggi, partendo da cose semplici, senza fanfare o proclami, seriamente, guardando di volta in volta cosa è possibile fare e informando di più i cittadini anche e soprattutto su come si spendono i soldi e perché si fanno cose al posto di altre.
Trovare soluzioni a costi sostenibili si può, basta pensare oltre i limiti personali ed elettorali.
Gianluca Gennai
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