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Recentemente si è sentito parlare di Villa Caimi per via di un fatto di cronaca.
Non che questo evento sia una novità ma la domanda è:
ha che punto è il progetto di ristrutturazione della villa?
Non che essa possa essere in vetta alle " cose da fare " ma resta pur sempre una dimora di Milano protetta dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, ad oggi rudere nelle mani di soggetti discutibili.
In periferia s'intende, non ci passa nessun city sightseeing Milano tour ne ci sarà mai una simile attenzione a certi luoghi che invece potrebbero dare un contributo al turismo, basti pensare a villa Scheibler e a quanto oggi sia inserita in un contesto culturalmente e architettonicamente di rilievo.
Tuttavia gli abitanti di Via Piombino e di Via Aldini spesso vittime di scorribande notturne, forse hanno bisogno di una qualche prospettiva o almeno di essere informati delle varie ed eventuali anche se non positive.
Sono del parere che essa sia “un Bene” da tutelare a livello pubblico e che si debba intervenire con un approccio diverso e mi riferisco al bando stesso in cui si cerca un imprenditore che investa la dove non credo si possano fare dei guadagni diretti.
Forse si potrebbe legare la ristrutturazione ad una concessione edilizia non di tipo speculativo, per esempio ad uno dei tanti progetti di costruzione residenziale anche in altre zone della città dove i grandi player sono più predaci e quindi più disposti a fare concessioni contrattuali.
Il CDZ8 potrebbe essere soggetto proponente anche per eventuali sinergie con una delle tante "Fondazioni cittadine" legate all'alta finanza e in qualche modo alla politica che certo può fare molto in questi casi.
Gianluca Gennai
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