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Recentemente ho avuto modo di vedere una cartina di Milano datata 1914.
Tale cartina ( in allegato ), riporta una serie di tracciati viari e luoghi facilmente riconoscibili di Milano.
Nella cartina si vedono chiaramente i tracciati della ferrovia di circonvallazione che di fatto collega le periferie tra loro senza passare dalla zona centrale.
La circonferenza tange i luoghi che certamente interessano la cittadinanza a prescindere dal luogo di residenza ( vedi il cimitero maggiore ). La ferrovia un tempo era in asservimento alle aree industriali oggi dimesse o riconvertite.
La strada ferrata lanciò Milano nell’era moderna, a partire dall’800.
Il dibattito è d’interesse generale e coinvolge tutta Milano, le varie organizzazioni si stanno muovendo per cercare di polarizzare la giunta verso le loro ragioni più o meno condivisibili ma tutte orientate ad allontanare tali superfici dal degrado inevitabile se non vengono fatti degli interventi.
Pur riconoscendo le difficoltà di una scelta così importante per il futuro della "città del lavoro" ( così è stata definita da Bruno Trentin qualche anno fa ), non posso astenermi dal rilanciare il tema dei trasporti e delle periferie tanto caro alla giunta Pisapia ma anche all’attuale giunta Sala come più volte rilanciato in campagna elettorale.
Riqualificare attraverso la cementificazione e quindi agevolare gli investimenti in progetti ambiziosi di architettura urbana definita " ecosostenibile " magari in "project financing", è quanto di più banale si possa fare, nonostante ben comprenda la necessità di creare spazi abitativi corredati di mq di verde ( ma questa non è una lungimiranza è una legge che parla di precise % di terreno da adibire al verde in base all’area cementificata ).
Tuttavia queste aree potrebbero difficilmente accogliere dei palazzi di edilizia agevolata destinati alle famiglie, in quanto considerati poco remunerativi anche a livello di immagine dalla maggior parte dei player eventualmente interessati e che proveranno in tutti i modi ad imporre la personale logica del mattone versus le classi più agiate in grado di sborsare qualche centinaio di miglia di euro per un attico.
Per esempio City Life, alla fine è stato realizzato non senza polemiche ( vedi Renzo Piano e l’offerta economica per acquisire i terreni, finita seconda nonostante le preferenze della giunta comunale. In questo caso ha vinto la logica del mercato e non della firma cedendo i terreni al miglior acquirente cosa che non ritengo sbagliata se si escludono i vari giochi di potere che di solito accompagnano ingenti quantitativi di denaro).
Viste le superfici in gioco sono certo che saranno le grandi firme degli studi di architettura a contendersi il progetto nel caso vinca la logica del costruire e non quella del progredire in prospettiva della città metropolitana che recentemente si è equipaggiata di una giunta con a capo lo stesso Dott. Sala e che deve prendere delle decisioni velocemente dato il ritardo accumulato.
Studi di fattibilità che vanno nella direzione di una riqualificazione dei trasporti a partire dal riutilizzo delle vecchie linee ferroviarie esiste già ed è stato curato dal politecnico di Milano, i dettagli possono essere letti nel libro " IL PROGETTO DELLA CITTA’ INTERROTTA ", dove si parla ampliamente di mobilità urbana e suburbana in aumento esponenziale nella città, di una evidente necessità di potenziare la rete anche in funzione del tasso di inquinamento in aumento costante per non parlare del ritardo che la città ha rispetto alle altrer città europee in tema di capacità d’ accoglienza e delle sempre maggiori richieste dei tanti che ogni giorno arrivano a Milano con i propri mezzi per mancanza di alternative.
Mi auguro che la giunta comunale prenda la direzione giusta una volta per tutte e che si abbandoni la logica monumentale del grattacielo sempre più vicino all’idea del "totem personale" più che del progresso collettivo.
Gianluca Gennai
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