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Ho letto con attenzione i commenti, molto civili, alla notizia della nuova iniziativa della Giunta in tema di repressione dell'uso scorretto dei posti riservati alla sosta delle persone disabili. Un provvedimento rispetto al quale ho espresso agli assessori un consenso ampio e convinto, perché non nasce dal nulla, ma si inserisce nel contesto di un ampio pacchetto di iniziative, finalmente, tese a porre fine a un malcostume talmente generalizzato da aver assuefatto l'opinione pubblica e perfino le persone che hanno questo diritto e non riescono, spesso, a usufruirne serenamente. La questione dei controlli fiscali incrociati è nell'agenda di tutti i governi, e può trovare elementi di discussione, anche critica, rispetto ai quali io non intendo esprimermi, essendo libero, ogni cittadino, di avere una propria idea.
Quello che mi pare condivisibile da tutti, è che chi si ritiene a posto, moralmente e fiscalmente, non può preoccuparsi di nulla, anche perché sicuramente comprenderà le ragioni di una multa e di un provvedimento di rimozione, nonché la decurtazione di due punti dalla patente, come previsto dalla normativa vigente. La paura di un controllo fiscale la dice lunga sul livello al quale siamo giunti di sfiducia nei confronti di chi dovrebbe garantire equità nella contribuzione alle spese dello Stato. Il commento di Beppe Severgnini sul Corriere della Sera mi pare riassuma correttamente il rapporto costi-benefici di questo provvedimento, sposandone il carattere di deterrenza, anche a fronte di dubbi di altro genere. Le risposte positive delle persone con disabilità e dei loro familiari mi confortano e mi spingono a proseguire nella direzione di un profondo cambiamento, possibile grazie all'impegno della Giunta e del corpo dei Vigili Urbani, che ringrazio per l'entusiasmo con il quale stanno lavorando a questo e ad altri aspetti della mobilità dei disabili milanesi.
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