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Inviato da avatar Massimo Mulinacci il 30-12-2015 alle 12:35

Siamo quasi alla fine dell'anno ma ho ancora tra le mani il regalo di natale che la città metropolitana, o almeno quella cosa che dice di esserlo, ha fatto a partecipaMi e a noi partecipanti.

L'avevo subito scartato, anche perché la scatola era dotata di spigoli taglienti.

Tanto valeva farsi male con il regalo, piuttosto che con l'imballaggio.

Il regalo è: il recesso della città metropolitana dalla Fondazione RCM - Rete Civica di Milano, dopo che già aveva cessato di finanziarci.

Per noi cittadini di periferia è incomprensibile, come al solito, quanto si legge alla quarta pagina pdf degli atti di questo 17 dicembre.

Riporto con parole mie: "avere un posto in Fondazione RCM non è più tra le finalità istituzionali della città metropolitana".

Volendo allontanarsi dal proprio ombelico, possiamo dire che alla città metropolitana non interessa sostenere organismi che aiutano i cittadini a partecipare e valutare ogni atto che abbia pubblico rilievo, cioè tutta l'attività della città metropolitana medesima. 

Curioso; perché io, pur nella mia modesta dotazione culturale, avevo capito esattamente il contrario.

C'è da aggiungere che il posto in Fondazione RCM, era gratuito.

Manca perciò pure la motivazione economica, che poteva dare luogo ad una frase d'addio di questo tipo:

"Cari figlioli di Fondazione RCM, siamo così poveri che, pur con tutto l'amore che proviamo, dobbiamo recedere dalla vostra fondazione".

Per questo percepiamo invece frasi del genere, a cura della grande città metropolitana:

"Non ci mescoliamo con una fondazione che dà troppa voce ad ogni cittadino, anche a quegli str*.* che criticano e vogliono ficcare il naso".

"Abbiamo già la nostra struttura di partecipazione (cioè l'avremo, anzi prima o poi, ma vedrete che funzionerà, credeteci...)".

"Tutti i cittadini, forse molti, cioè quelli che riusciranno ad organizzarsi, vabbè, i partiti e movimenti organizzati... insomma! qualcuno parteciperà, eh!"

Cronaca di un insuccesso, di un fallimento. Oh! che sorpresa. 

Insuccesso pesante e amaro di un ente di carta; capace però di pugnalare con l'acciaio più duro.

A quell'imballaggio che ci aveva illuso con grandi parole forbite, che noi poveri periferici accoglievamo con villano stupore, cosa diciamo?

"Aspettiamo la prossima genialata".

Sarà uguale o peggiore? il bookmaker ha aperto il banco.

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