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[...] Il Quarto Stato che preoccupa Milano è la triste metafora di una politica da retrovia: con il Paese sull'orlo del burrone e un autunno di rincari alle porte, è quasi surreale l'immagine di una giunta che pensa alla nuova collocazione di un quadro[...]

eccetera

Ho seguito sui quotidiani da fuori citta' e tuttora, e con un certo smarrimento la serie di articoli che ruotano intorno alle vicende "Quarto Stato" "eredità della passata amministrazione" e non solo. Adesso ho isolato quel brano da Giangiacomo Schiavi, uno dei vicedirettori del Corriere della Sera, e mentre lo trascrivevo pensavo a quante volte è capitato con la Giunta della signora Moratti di assistere dalla stampa a questioni "futili" o - per restare in ambito artistico - e sempre è solo un esempio... alle litigate con Vittorio Sgarbi sulla collocazione di questa o quella opera, o alle polemiche su questa o quella scelta artistica....E se ben ricordo, anche a quei tempi non lontani non è che fosse tutto tranquillo in ambito nazionale o sulle scelte da fare per la città, vedi EXPO e gli infiniti litigi e cambi di marcia. Eccetera. Pero' non mi risulta che dal Corrierone si facesse campagna con quelle che Gianni Barbacetto  - per esempio - su Il Fatto del 23 agosto - chiama "punzecchiature" e "attacchi" (questo termine mi pare piu' adatto come sostantivo:-))  al sindaco Pisapia e ai suoi. E' allora Barbacetto spiega  in quell'articolo come [...]l'attacco fin dalle prime settimane non è nel DNA del Corriere, che non ha mai rotto una luna di miele con una carica istituzionale di peso, e meno che mai con un sindaco di Milano. Il giornale [...]ha tentato di controbilanciare i toni critici di Schiavi con altri interventi, più attenti al "fenomeno Pisapia", come quello di Claudio Schirinzi e Dario di Vico."
E continua poi: "ma a complicare le cose è arrivato l'attacco del Sindaco di Milano ai 'poteri forti' o "poteri occulti cntro di me"  E qui dice Barbacetto in verità Pisapia non ha mai usato il termine poteri occulti.

Ma tant'è. E ho citato Schirinzi, caporedattore al Corriere, e il suo articolo, che ho ben presente nella memoria: era - intitolato  "le sfide del Sindaco -Le paure e i desideri" nelle pagine di Milano, nella prima del giorno 15 agosto. E lo condivisi in pieno e vorrei che qui lo si ricordasse perchè lo considero fondamentale. Vediamo lo stralcio iniziale...[...]Una luna di miele dopo le nozze Pisapia non l'ha avuta, perchè si è sposato in aprile, in piena campagna elettorale. Ma non ha avuto neppure una luna di miele politica, cioè quei cento giorni di tregua che solitamente seguono l'elezione di un nuovo sindaco. A Pisapia non è stato risparmiato nulla: le opposizioni sono partite subito all'attacco continuando ad usare gli stessi toni esaspetari che avevano segnato la campagna elettorale. Si sono mosse, cioè, (magistrale questo paragone:-)) come certi automobilisti che entrano in città dopo un lungo viaggio in autostrada e continuano a correre e a sorpassare incuranti dei limiti urbani. Ecco, qualcuno dovrebbe dire loro che non sono più in autostrada[...] [...]paralelamente però a Pisapia non sono stati fatti sconti nemmeno dai suoi alleati....[...]eccetera. Vero anche questo.

...adesso qui mi viene in mente la polemica ultrarecente sul fatto che la signora Guida, Vicesindaco, è andata a salutare la comunità islamica e ha indossato il velo per rispetto delle loro usanze e il nostro ex vicesindaco ha gridato alla OFFESA PER I MiILANESI!!!

...ma il signor De corato presume di conoscere i milanesi, crede che siano cosi' poco intelligenti da non capire un gesto istituzionale?!Offesa mi sento io da lui, da Riccardo De Corato!

Allora, in sostanza, cosa vorrei dire, sempre se ci riesco che sono notevolmente irritata come cittadina dalle punzecchiature alla Giunta dei vicedirettori del Corriere... che quelle sì distraggono o vorrebbero distrarre i milanesi dai veri problemi che i troviamo sul groppone con questi chiari di luna e con e eredità della passata Giunta!

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