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Inviato da avatar Paolo Garzonio il 12-10-2015 alle 18:03

Appello a difesa della riqualificazione del 'Giardino dei Giusti' di Milano

La grandezza e la qualità di una città non si misurano solo attraverso i traguardi economici che essa raggiunge o il successo degli eventi che produce. Ma anche attraverso le scelte che fa, i valori civili che propone. Per questo Milano parla di sé al mondo anche attraverso il "Giardino dei Giusti". Un segno della sua cultura e sensibilità civile. Una assunzione di responsabilità di fronte alla storia mondiale dei genocidi e delle ingiustizie, una carta di identità che include la città tra i grandi punti di riferimento civili al mondo. Un ruolo speciale in un momento in cui cresce il bisogno di avere riferimenti, testimoni, e perfino nascono forme di turismo civile, specie tra le generazioni più giovani, volte alla conoscenza dei luoghi e degli eroi della libertà e della giustizia.

La realizzazione del "Giardino dei Giusti" di Milano, riprodotto successivamente in diverse città europee, ha anche contribuito in modo significativo alla decisione del Parlamento Europeo di istituire la Giornata europea dei Giusti. Al valore morale della straordinaria ed encomiabile iniziativa civile inaugurata 13 anni fa al Montestella, si affianca il merito di aver contribuito non poco anche al risanamento ambientale e sociale di un’area emarginata e ricca solo di sterpaglie.

Anche per questo ci sembrano strumentali e pretestuose le critiche al progetto di riqualificazione del Giardino (1.500 metri quadri su circa 350.000) e gli attacchi al suo ideatore da parte di chi, allora e per decenni, non disse e non fece nulla.

Il progetto, che è passato al vaglio della Sopraintendenza Belle Arti e Paesaggio, degli uffici tecnici comunali oltre che della Giunta Pisapia e ha recepito anche molte delle obiezioni iniziali, a qualcuno potrà legittimamente non piacere, però, se valutato nella giusta prospettiva di luogo di memoria e di incontro, va difeso e sostenuto da tutti coloro che, condividendone l’ispirazione originaria, ritengono importante che Milano continui a poter promuovere iniziative che ne consolidino il ruolo di riferimento morale a livello nazionale e internazionale.

Tra i firmatari:

Stefania Aleni, giornalista, Pierangelo Arioli, bancario, Maurizio Alessandri, imprenditore, Vito Aló, avvocato, Umberto Ambrosoli, avvocato, Consigliere regionale, Andrea Astolfi, avvocato e docente di diritto a Pavia, Valentina Astolfi, avvocato, Dario Balotta, presidente Osservatorio Trasporti (ONLIT), Gianni Barbacetto, giornalista, Giuseppe Berger, operatore culturale, Enzo Biassoni, produttore televisivo, Riccardo Billi, assicuratore, Francesco Bizzotto, assicuratore, Giovanni Borroni, medico, Amedeo Borzillo, ingegnere, Luca Cafiero, docente universitario in quiescenza ed ex Deputato, Renzo Canciani, dirigente d’azienda, già direttore del centro di produzione Rai di Milano, Dario Carella, giornalista Rai, Maurizio Carrara, presidente Consiglio di Indirizzo dell’ASP Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, Claudio Casaletti, consulente bancario, Francesco M. Cataluccio, saggista e scrittore, Antonio Chiodo, pensionato, Janiki Cingoli, direttore del centro per la pace in Medio Oriente, Antonia Ciriaco, pensionata, Maurizio Cittone, imprenditore, Giovanni Cominelli, esperto politiche educative, Bruno Contigiani, presidente associazione Vivere con lentezza, Eleonora Costi, imprenditrice,

Michele Costi, ingegnere e imprenditore, Giovanni Cozzi, dirigente d’azienda, Nando dalla Chiesa, docente universitario, Rosalba Dal Lago, Farmacista, Ferruccio de Bortoli, giornalista, Ombretta Degli Incerti,  dirigente scolastica in quiescenza, Dario Di Vico, giornalista, Paola Fascetti, operatore culturale, Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, Claudio Ferri, responsabile Labo Consult, Dario Fertilio, giornalista, Daniel Fishman, pubblicitario, Gabriella Foglio, esperta in relazioni con i media, Ruggero Gabbai, regista e presidente commissione Expo, Silvio Garattini, farmacologo, Emilio Genovesi, amministratore delegato Material Connexion e curatore Parco della Biodiversità in Expo 2015, Viviana Goren, giornalista, Phil Haddock, copy writer, Pietro Kuciukian, console onorario d'Armenia, Alessandro Litta Modignani, giornalista, Aldo Luperini, Biologo, Mario Martucci, imprenditore, Franco Origoni, architetto, Rossana Ottolenghi,  psicologa, Mario Piccinini, geometra, Luigi Quaranta, giornalista, Don Gino Rigoldi, presidente Comunità Nuova e cappellano del carcere minorile ‘Cesare Beccaria, Carlo Riva, giornalista, Maria Grazia Riva, professore università Milano Bicocca, Ennio Rota, neurologo, già presidente di Legambiente Milano, Silvana Saija, notaio, Antonio Santangelo, esperto in innovazione e trasferimento tecnologico, Milena Santerini, deputata e presidente della No Hate Alliance del Consiglio d’Europa, Agnese Santucci, insegnante, Sergio Scalpelli, Direttore Relazioni esterne di Fastweb, Stefano Segre, imprenditore, Andrée Shammah, regista e direttore Teatro Franco Parenti, Memo Siadinsv, libero professionista, Baykar Sivazljian, presidente dell’Unione degli Armeni d’Italia, Pietro Somaini, giornalista, Silverio Tomeo, professore, Aldo Tropea, dirigente scolastico in quiescenza - Consiglio Nazionale Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici, Pietro Venturini, imprenditore, Sergio Vettore, pubblicista, Serena Vicari, docente universitario, Marco Stefano Vicario, ingegnere biomedico, Sergio Vicario, imprenditore, Silvia Vicario, laureanda in bioinformatica, Marco Vitale, economista d’azienda, Antonio Volpe, imprenditore

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