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Giardini Montanelli
Pisapia alla Festa dell’Unità
«Ripensaci». E lui: «Non scappo»
Il sindaco alla manifestazione del Partito Democratico. Accolto con entusiasmo dai volontari in maglietta gialla. In uno stand, la canzone «Nostalgia canaglia»
di Redazione Milano online
Giro fra gli stand alla Festa dell’Unità per il sindaco Giuliano Pisapia. Il primo cittdino, che partecipa all’incontro su «Bella Milano, il buon governo della metropoli» con il segretario metropolitano Pietro Bussolati, il presidente della Triennale Claudio De Albertis e il rettore dell’Università Milano Bicocca Cristina Messa, è arrivato ai giardini Montanelli in largo anticipo per una visita alla manifestazione, per poi incontrare il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini. Per Pisapia, abbracci con i volontari in maglietta gialla, con il consigliere regionale Onorio Rosati, l’assessore Pierfrancesco Maran, i consiglieri comunali presenti giovedì pomeriggio. Affollato il tendone dello «Spazio dibattiti», dove il segretario metropolitano Pietro Bussolati, che lo ha accompagnato fra gli stand, gli ha regalato la maglietta gialla di «Bella Milano», fra gli applausi. In uno degli stand è stata fatta sentire la canzone «Nostalgia canaglia», un «tormentone» della campagna elettorale 2011 per la canzone ironica «Pisapia canaglia».
«Sogno una Milano che non butti via il passato»
Il sindaco è stato accolto con numerose richieste di ricandidarsi. Arrivate anche dalla folta platea che seguiva l’incontro: un dibattito molto seguito, malgrado la coincidenza con un’altra tavola rotonda, quella sul palco centrale con protagonista Pierluigi Bersani. Per Pisapia, anche un siparietto al bar che offriva fra i suoi cocktail «Pisapia ripensaci». La bevanda, composta da una base di banana, crema di whisky e panna montana, è stata mostrata al sindaco che ha commentato: «Un messaggio dolcissimo». Dal palco Pisapia ha lanciato un messaggio da pontiere: «La Milano che sogno - ha detto - è la Milano che continua e non butti via il passato». «Quando si cambia amministrazione - ha aggiunto - spesso c’è la discontinuità. Non si può buttare via tutto quello che è stato creato in passato. La discontinuità ha bisogno di continuità». Adesso Milano è la città «delle quattro i - ha ribadito ancora Pisapia - . È innovativa, inclusiva, internazionale e intelligente». Dopo aver elencato quanto è stato fatto nel corso del suo mandato, il primo cittadino ha ricordato: «È il punto di partenza della Milano che sale e vola. Abbiamo capito che per trainare il Paese è necessaria la collaborazione».
«Nessuno è indispensabile»
«Nessuno è indispensabile», con queste parole Pisapia ha ribadito ancora una volta la sua intenzione di non ricandidarsi alle elezioni comunali del 2016. «Il progetto in cui abbiamo creduto - ha detto - deve proseguire e non posso credere che in una città come la nostra non ci siano altre persone adatte a proseguirlo anche se non si chiamano Giuliano Pisapia». «Il percorso a Milano del centrosinistra può e deve essere punto di riferimento per il Paese intero», ha sottolineato spiegando che non si tratta di un «modello Pisapia», ma di un «modello Milano». Malgrado la decisione di non correre per le prossime Comunali, Pisapia ha però chiarito di non volersi «rottamare». «Voglio continuare a lavorare per un centrosinistra unito a Milano e nel Paese, di responsabilità e di governo - ha sottolineato - . Non scappo da Milano, voglio rimanere a lavorare come ho sempre fatto». Per poi scherzare: «Il prossimo sindaco o la prossima sindaca? Che sia più bravo, più capace e più attento dell’attuale. Non so se più bello o brutto. Purché sia di centrosinistra».
3 settembre 2015 | 19:24
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