Rispondi
Rispondi a:
Milano, dura replica di Pisapia a D’Alfonso: "È vittima del caldo. Io non abbandono la nave"
Gelo per la frase su Schettino: Milano non affonda. Convocati i partiti per l’agenda verso le primarie. Alla delusione per l’uscita dell’assessore si unisce un richiamo generale: basta attacchi a Majorino e Fiano
di ORIANA LISO
«Forse il caldo d’agosto ha fatto dimenticare all’assessore D’Alfonso che — come ho detto in più occasioni e come sto facendo ogni giorno, anche in agosto — il mio impegno per la città continua e continuerà. Non solo ma, come sto dimostrando concretamente, mi sto occupando anche del futuro che, considerati i risultati positivi ottenuti, non può che essere nel segno della continuità con quanto fatto in questi anni». Giuliano Pisapia risponde, in modo diretto, al suo assessore Franco D’Alfonso che ieri, su Repubblica, lo invitava a scegliere «se fare il garante politico del centrosinistra, prendendo in mano la partita in stile Mario Draghi, oppure se fare come il capitano Schettino che scende dalla nave».
Un paragone che il sindaco non ha gradito. Così, per quanto lo stesso assessore precisasse che «conosco bene Pisapia, e non è neanche un lontano parente di Schettino», il sindaco tira dritto nella sua replica: «Lo stesso D’Alfonso dice una cosa semplice e visibile a tutti: Milano è una barca con il vento in poppa e non certo una nave che affonda: sarebbe stato sufficiente leggere le classifiche nazionali e internazionali per averne la conferma». E ancora: «Basta girare Milano, dal centro alle periferie, per vedere una città sempre più internazionale, innovativa, solidale e con grandi offerte culturali. Una città che desta l’ammirazione dei tanti turisti stranieri presenti in città e il giudizio positivo dei milanesi e degli italiani».
L’accusa di non aver preso ancora in mano la partita elettorale, poi, è un’altra spina: «A Milano il centrosinistra, unito e aperto, si sta preparando con serenità e determinazione alle prossime elezioni — conclude il sindaco — e io sono impegnato ogni giorno perché anche quella del 2016 sia una sfida vincente che abbia come presupposto quella continuità che D’Alfonso propone e che anche gli attuali candidati stanno facendo propria».
Un’irritazione netta, insomma, anche se conosce bene il suo assessore e la sua tendenza ad usare espressioni colorite. E non — raccontano i suoi — per l’accostamento con il capitano Schettino («Per quanto, sentirsi paragonare a uno che si è preso 16 anni di carcere...», commentavano ieri in Comune), ma perché implicitamente vuol dire che Milano è come la Costa Concordia, una nave che affonda.
Inammissibile, per il sindaco, che avrebbe fatto arrivare la sua irritazione all’assessore per un’immagine che è molto lontana, per lui, dalla realtà. Nessuno si aspetta che ci siano conseguenze in giunta, per quest’uscita di D’Alfonso, anche se il sindaco sembra addolorato per un’accusa politica che non giova al clima e che sarebbe smentita dai fatti: la prossima settimana, infatti, Pisapia avrebbe già convocato le segreterie milanesi dei partiti del centrosinistra, per iniziare a tirare le fila del lavoro degli 11 saggi e per tracciare subito l’agenda di settembre, che sarà — a quanto dicono tutti — un mese cruciale per le scelte.
Ma c’è un altro aspetto che avrebbe fatto saltare la mosca al naso a Pisapia, non soltanto nelle parole di D’Alfonso, ma anche di altri, ed è in quel passaggio finale sui candidati che, finora, si sono fatti avanti. «Basta parlarne male, basta sminuirli», il messaggio del sindaco sul suo assessore, Pierfrancesco Majorino, e sul deputato Emanuele Fiano. Perché — è il senso — intanto ci hanno messo la faccia, senza aspettare imprimatur. E, dato non secondario, perché entrambi hanno una storia politica e personale che certo non si può liquidare come «manie di protagonismo».
Accedi
Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati