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Caro Marco, credo di poterti raccontare la storia di quella striscia di terra, e non solo quella.
Con un pò di pazienza puoi seguire tutto il percorso.
Nel 1978 (!) il Comune di Milano approvava la costruzione del collettore fognario da Piazza Negrelli al deviatore del fiume Olona. L'opera verrà poi realizzata nel 1980 e terminata nel 1982. Si tratta di un grosso canale in calcestruzzo, una specie di fiume sotterraneo largo circa 5 metri. Il percorso di questo manufatto è parallelo alla via Parenzo e lo si può intuire guardando quella specie di tombini in cemento che spuntano fuori dal terreno incolto che hai evidenziato. Il collettore prosegue da un lato (verso sud) sotto la via Chiodi e quindi sotto il terreno demaniale del Luna Park di Santa Rita, mentre verso nord continua parallelo alla via Parenzo, dritto fino al Naviglio, passando sotto la piazza e sotto quel deposito di materiali edili che è spuntato come dal nulla.
Per eseguire questo lavoro il Comune occupò (con un decreto) i terreni che erano di proprietà privata e una volta finiti i lavori l'impresa esecutrice fece collaudare l'opera sotterranea e venne liquidata. La procedura che prevedeva il passaggio di proprietà a favore del Comune (Decreto di Esproprio) dei terreni occupati non venne mai conclusa a causa del comportamento inadempiente di un particolare ufficio del Comune (Ufficio Espropri), che al tempo era retto da un dipendente che occupava la scrivania senza alcun merito, e tale ufficio ha fatto più danni di chissà quanti altri messi insieme!
Per farla breve, ma non troppo, un pò per accordi sottoscritti successivamente con i proprietari che in parte sono stati indennizzati per la perdita della proprietà dell'area, un pò per l'intervento di alcune "sanatorie" a favore dei Comuni per tutti i casi (migliaia!) simili a questo, il Comune di Milano è proprietario di tutta la striscia di terreno sotto la quale scorre il condotto e in alcune parte anche di parecchio spazio a destra e a sinistra dello stesso.
Nonostante il Comune sia al corrente di questa situazione, per decine di anni non ha mai eseguito alcuna opera di manutenzione, anzi ha consentito che si determinasse una specie di "vallo", una terra di nessuno in cui tutti buttano di tutto! Ha anche lasciato che crescessero alberi di scarso valore, pericolosi e impropriamente radicati nel terreno che ricopre il collettore fognario. Insomma un grosso pasticcio!. Tra l'altro non si capisce per quale motivo il Comune non utilizzi questa superficie per riqualificare la via Parenzo e i suoi marciapiedi. Figurati che è capitato che l'Ufficio Ambiente del Comune intimasse ad alcuni dei proprietari espropriati di ripulire l'area, non sapendo che la stessa era ormai del Comune!
La stessa contraddizione si rileva appena prima di Piazza Negrelli, dove il deposito all'aperto (ma non troppo) di materiali edili ha recintato anche le superfici di proprietà del Comune che si trovano sopra il collettore. E tutto ciò in zona di salvaguardia ambientale per il vincolo "navigli".
Un'altra bella storia riguarda il grande prato abbandonato che separa la RSA dalla via Parenzo. Non sono sicuro, ma poichè la RSA è stata costruita in deroga all'inedificabilità di quell'area che era classificata a VC (Verde Comunale) ai tempi del PRG del 1980, è verosimile che tutto quel prato sia stato ceduto al Comune di Milano come standard urbanistico e che in capo alla RSA ci sia l'obbligo della manutenzione. E se tale obbligo non ci fosse dovremmo comunque chiedere al Comune di occuparsene in qualto area demaniale. Ma se non ce la fa potrebbe metterlo a disposizione per esempio per fare degli orti urbani che tanto sono richiesti dalle famiglie.
Io gestisco quelli di via Chiodi e non riesco a soddisfare le centinaia di domande che ricevo.
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