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Inviato da avatar Antonia Iurlaro il 21-03-2015 alle 10:40

Il punto è l'invasività. L'idea è bella, cioè dare la possibilità di un palcoscnenico libero utilizzabile da tutti, ma la domanda è: volendo realizzare lì, proprio in quel punto, il progetto di un palcoscenico, quello è il risultato migliore che si può ottenere? il progetto realizzato da Burri è riuscito veramente a curare ogni elemento, visivo, tecnico, ambientale, che consentisse all'opera di collocarsi in quel luogo valorizzando il luogo?

Purtroppo a questa domanda la risposta è negativa. La struttura dell'opera ha un livello di elaborazione minimo. Si tratta proprio degli elementi di base di un palcoscenico teatrale: la pedana che rialza e le quinte che ritagliano lo spazio.

Non si tratta quindi di un'opera pensata per quel luogo ma di un luogo adattato ad una capacità ideativa. Le dimensioni degli elementi dell'opera non riescono a ridefinire lo spazio anche se le quinte seguono la linea visuale fino all'Arco, sono invece elementi di disturbo sui tagli prospettici.

Quindi se l'intenzione del Maestro non era quella di collocare una sua opera d'arte nel parco, ma era quella di realizzare un Teatro continuo, perchè non realizzare il teatro riprogettando l'opera in modo che si armonizzi con il parco?

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