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Inviato da avatar Paolo Scomazzon il 05-03-2015 alle 16:58

L'Associazione BAM BImbi Allergici a Milano Onlus, in collaborazione col dott. Albarini, pediatra allergologo del Dipartimento Materno Infantile dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano e con i medici dott. Ravasi e dott. Sesana dell'AREU 118, ha realizzato ieri il 4° incontro conu una scuola primaria statale di Milano per fare formazione e informazione agli operatori scolastici in tema di allergia, anafilassi e somministrazione dei farmaci salvavita. L'incontro ha affrontato gli aspetti strettamente medici, le modalità per la corretta somministrazione dei farmaci (con prove pratiche) e per la corretta chiamata al 118 (con chiamata reale di urgenza simulata) e gli aspetti giuridici. Abbiamo anche illustrato il nostro vademecum contenente le regole per la buona gestione del bambino allergico a scuola. A tutti gli incontri abbiamo sempre riscontrato un interessante molto alto da parte degli insegnanti presenti che, stretti della morsa della scarsità di personale anche ausiliario, vivono con comprensibile preoccupazione l'eventualità di un'emergenza sanitaria.

La nostra Associazione vorrebbe che le istituzioni del terrirorio, partire da Comune e Regione, ponessero maggior attenzione a questo problema, ma dobbiamo constatare che purtroppo i nostri appelli sono rimasti inascolatati. Nessuna risposta dalla Regione Lombardia e nessuna risposta dal Comune di Milano. In particolare, spiace che l'assessorato all'educazione, dopo averci invitato a formulare le nostre proposte per migliorare la tutela dei bambini con anafilassi da allergia alimentare a scuola, non abbia più dato seguito al percorso avviato, non solo senza motivarci questa decisione, ma senza nemmeno ritenersi in dovere di scriverci due righe di risposta. Dal mese di dicembre 2013 stiamo attendendo invano.

E' un peccato perché siamo certi che la nostra esperienza di genitori potrebbe dare un contributo importante al tema della sicurezza nelle scuole, e lo stiamo fattivamente riscontrando proprio in questi incontro formativi che organizziamo del tutto gratuitamente per supplire alle carenze delle istituzioni. Ed è un peccato, perché riteniamo che il lavoro svolto esclusivamente su base volontaria e gratuita, sottraendo tempo al lavoro e alle nostre famiglie, riteniamo che meriti più rispetto.

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