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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 18-10-2010 alle 15:09

Da corriere.milano.it:

http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/10_ottobre_18/expo-superpoteri-moratti-1703973847571.shtml

La polemica

Expo e superpoteri: è scontro. Idv e Pd attaccano la Moratti

Di Pietro: lei è come Bertolaso. Boeri: «Sovversione istituzionale» Il sindaco replica: sarò rigorosissima

MILANO -
Sul piatto ci sono i superpoteri della Moratti sull'Expo, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Deroghe totali. Almeno alla prima interpretazione. I poteri straordinari vanno dalla possibilità di derogare agli accordi di programma, alle intese, ai pareri, ai nulla osta. Potrebbero incidere sulle varianti urbanistiche. Sulle opere. Sugli espropri. E magari anche sugli indici di edificabilità. Il sindaco, nei giorni scorsi, aveva ribadito che non intende avvalersi dei poteri speciali. Ma Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, passa all'attacco: «Siamo di fronte a un Bertolaso 2. Non condivido il metodo. Si arriva in zona Cesarini per dire che c'è urgenza e bypassare le regole del gioco e violare il codice degli appalti. Credo che prima dell'Expo vedremo i magistrati come è accaduto all'Aquila alla Maddalena. Io non critico la Moratti ma il metodo criminogeno per assicurare l'impunità». Duro anche il candidato alle primarie Stefano Boeri che conosce bene l'Expo e il resto del Pd: «È una sovversione istituzionale. Cancella il ruolo del Consiglio quando non esistono emergenze e urgenze». La replica della Moratti è secca: «Non ci sarà nessun rischio. Sarò rigorosissima. Come sempre». Tutto questo alla vigilia dell'incontro decisivo al Bie di Parigi, mentre l'Expo avvia la fase di rilancio con la ricerca di 10 nuovi ingegneri sotto i 30 anni. Oggi, sarà anche il giorno del vertice Pdl-Moratti. Tanti i temi sul tavolo. C'è il bilancio, ci sono le troppe volte che il Consiglio è finito in anticipo per mancanza del numero legale, ci sono i rapporti con Fli e Udc anche in vista delle prossime elezioni. Infine c'è la Lega. Che punta al vicesindaco con Matteo Salvini. «Domani - dice Bossi - c'è il consiglio federale e parleremo di tutto».

Maurizio Giannattasio
18 ottobre 2010


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/17/news/bufera_sui_superpoteri_per_l_expo_di_pietro_finir_come_la_maddalena-8166055/

LA POLEMICA

Bufera sui superpoteri per l'Expo
Di Pietro: finirà come la Maddalena

Il sindaco può scavalcare accordi, pareri, intese, nulla osta, atti di organi statali e locali
La replica della Moratti: "Non ci sarà alcun rischio. Sarò rigorosissima, come sempre"
di ORIANA LISO

L'affondo è forte e diretto. «È un abuso fatto per legge. Credo che prima dell’Expo vedremo i magistrati come è accaduto a L’Aquila e alla Maddalena». Antonio Di Pietro, il leader dell’Italia dei valori, attacca la decisione di dare nuovi poteri straordinari al sindaco, che lui ribattezza «Bertolaso 2», proprio per l’ampio bacino di deroghe che la Moratti avrà per gestire Expo e dare il via a tantissime altre opere pubbliche in città.

L’ex ministro alle Infrastrutture ipotizza che saranno le procure, contabili e penali, a mettere sotto la lente le due ordinanze firmate dal premier, e puntualizza: «Io non critico la Moratti, ma il metodo criminogeno per assicurare l’impunità, questa è ingegnerizzazione della corruzione». Critiche a cui il sindaco risponde imperturbabile: «Non ci sarà nessun rischio. Sarò rigorosissima, come sono sempre stata», diceva ieri nel suo primo commento ufficiale sui poteri ricevuti. Quei poteri che, fino a due settimane fa, negava dicendo: «Voi giornalisti date troppo retta alle voci».

La levata di scudi contro le delibere cucite addosso al supercommissario, anche in vista dell’appuntamento di domani a Parigi davanti al Bie, parte dall’opposizione, con il Pd che torna a chiedere che il sindaco riferisca in aula. Ma, pur nelle ovvie difese — «Si è già perso troppo tempo, ben vengano i superpoteri», sintetizza il leghista Matteo Salvini — qualche paletto lo mette anche la maggioranza. È il consigliere e europarlamentare pdl Carlo Fidanza a riflettere: «Spero ci sia la possibilità di svolgere l’iter ordinario in consiglio comunale, e che non ci si trovi nelle condizioni di ricorrere a provvedimenti d’urgenza. Oggi non ce n’è motivo». È proprio lo scavalcamento dell’aula consiliare una delle nuove prerogative della Moratti. «È uno svilimento dei poteri degli organi rappresentativi, una logica perversa per cui l’ordinario diventa emergenza», rammenta Valerio Onida, candidato alle primarie del centrosinistra. E stigmatizza il capogruppo pd Pierfrancesco Majorino: «È una scelta inaudita, toglie trasparenza, cancella il ruolo del Consiglio, aumenta i rischi sull’assenza di bonifiche e sulle infiltrazioni mafiose».

Si salda, così, un altro aspetto sollevato dall’ordinanza del 5 ottobre, quello della legalità. Perché, ci si chiede, saltare i passaggi ordinari per guadagnare tempo, non farà correre il rischio di saltare anche i controlli alle imprese che parteciperanno agli appalti? Dubbi rilanciati dal candidato alle primarie Giuliano Pisapia: «Così si limitano i controlli, si amplifica la discrezionalità, si spalancano le porte ad abusi, malaffare e corruzione». Incalza Pisapia: «Le ordinanze sono illegittime dal punto di vista amministrativo e pongono anche grossi dubbi di costituzionalità».

Ricorda anche i rischi legati alle promesse elettorali il candidato pd Stefano Boeri, che parla di “sovversione istituzionale” e mette in guardia sulla scorta del passato: «Le delibere dell’allora commissario straordinario al traffico Albertini autorizzarono parcheggi senza che il Consiglio potesse intervenire: oggi paghiamo ancora le conseguenze di quel disastro». Disastri, come quelli gestiti proprio dalla Protezione civile, in emergenza. Invece «è triste pensare che il tanto declamato modello milanese, in oltre 900 giorni, sia riuscito soltanto a produrre poteri sconfinati», riflette il deputato pd Vinicio Peluffo. Chi è convinto che le due ordinanze non possano toccare le decisioni sulle edificazioni non connesse a Expo nel post 2015 è il consigliere della Lista Fo Basilio Rizzo: «Non ce n’è motivo, altrimenti saremmo di fronte all’ennesima cricca».

(17 ottobre 2010)


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/18/news/expo_ultimatum_del_pd_sui_superpoteri_pronti_a_bloccare_il_consiglio_comunale-8205485/

LA POLEMICA

Expo, ultimatum del Pd sui superpoteri
"Pronti a bloccare il Consiglio comunale"

Il messaggio dell'opposizione al sindaco Moratti: "Daremo battaglia se scavalcherà l'aula"
La replica del primo cittadino: "Sarò rigorosissima, ogni percorso avverrà in condivisione"
di ALESSIA GALLIONE


È un altolà deciso ai “superpoteri” di Letizia Moratti, quello che arriva dal centrosinistra a Palazzo Marino. Perché se il sindacocommissario deciderà di utilizzarli per scavalcare il consiglio comunale sulle decisioni urbanistiche che riguardano quel milione di metri quadrati a Rho-Pero, il Pd è pronto a dare battaglia. Il capogruppo democratico Pierfrancesco Majorino avverte: «Queste deroghe non hanno nessuna giustificazione perché non ci troviamo di fronte all’emergenza di un terremoto, ma a un ritardo causato dalle liti interne al centrodestra. Se l’aula verrà scavalcata garantiamo fin d’ora un ostruzionismo totale su qualsiasi attività, dal bilancio al Piano di governo del territorio».

Una bufera. Che il sindaco Moratti cerca di arginare. Rassicurando senza mai, però, citare direttamente il Consiglio: «Sarò rigorosissima. Userò i poteri quando sarà strettamente necessario. Per me il percorso è di condivisione come è stato fino ad adesso e come sempre sarà». Un anticipo delle future tensioni che si potranno respirare è arrivato durante il dibattito sulla situazione delle scuole voluto dall’opposizione: il Pdl ha lasciato l’aula per protesta lasciando a discutere il centrosinistra, l’Udc e qualche isolato consigliere di maggioranza come Barbara Ciabò (Fli). La preoccupazione del Pd per le ultime ordinanze cucite addosso al supercommissario, è arrivata invece alla riunione dei capigruppo.

Ma anche da Rho, un altro Comune che deciderà sull’accordo di programma che stabilirà cosa accadrà per la manifestazione e le costruzioni del post 2015, il sindaco Roberto Zucchetti dice: «Il commissario commetterebbe un errore grave a ignorare le nostre segnalazioni che riguardano problemi reali: dai parcheggi alle strade». Per questo avverte: «Confidiamo che, con buon senso, Letizia Moratti utilizzerà i poteri solo per superare intoppi burocratici e non la volontà di un Consiglio. La Val di Susa dovrebbe aver insegnato che le assunzioni di forza si rivelano più deboli rispetto al dialogo».

La novità è lì, nel primo articolo dell’ordinanza che ha dato a Moratti carta bianca per risolvere anche tutte le questioni legate ai terreni. Perché, oltre alle deroghe sulle opere, le leggi in materia ambientale o il codice dei contratti pubblici, il sindaco potrà scavalcare «accordi, pareri, intese, nullaosta, autorizzazioni e concessioni, atti e provvedimenti di organi statali, provinciali e comunali». «Facoltà assolute», le definisce l’avvocato Renato Perticarari, esperto di diritto legato all’urbanistica, che aveva già analizzato nel dettaglio le precedenti ordinanze. E adesso spiega i pericoli potenziali di quel passaggio: «Le competenze degli organi collegiali delle istituzioni locali sono fondamentali. Il consiglio comunale non può essere espropriato delle funzioni fondamentali tra cui rientra certamente il governo del territorio. Se accadesse il commissario esautorerebbe l’aula che è sovrana su alcune scelte».

Anche l’avvocato rilancia i dubbi di costituzionalità espressi dal candidato alle primarie Giuliano Pisapia. Questo il motivo: «Mi riferisco in particolare all’articolo 118 della Costituzione sulle funzioni amministrative». Il problema innescato dal meccanismoordinanze, secondo Perticarari discende dal decreto legge del 25 giugno 2008 (convertito poi dalla legge del 6 agosto) che qualifica Expo come “Grande evento”: «C’è una legge dello Stato che prevede gli interventi emergenziali e fissa le caratteristiche che devono avere anche se, ormai, siamo di fronte a un’estensione interpretativa massima per cui anche la visita del Papa a Loreto del 2011 è inserita in questo elenco». Anche in questo caso, però, ovvero «accettando il fatto che Expo abbia caratteristiche assimilabili a quelle di un evento calamitoso, ci sono limiti insuperabili. E, tra questi c’è il rispetto delle competenze di un consiglio comunale».

(18 ottobre 2010)

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