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Inviato da avatar Salvina Inzana il 09-10-2014 alle 13:17

La dichiarazione contro il verde ideologico (?) dell'assessore Carmela Rozza è identica a quella fatta da Albertini, candidato durante l'ultima campagna elettorale a Milano. Speravamo di aver archiviato il sopraddetto Albertini & parcheggi, invece ci ritroviamo Carmela Rozza & piste ciclabili, con gli stessi proclami. Il primo è passato alla storia costandoci, solo in termini di alberature, la perdita di un migliaio di alberi (più della metà storici); la seconda intende seguire la stessa strada, abbattendo tutte le piante-ostacoli-ideologiche situate nel suo percorso. Come la magnolia di Largo Cairoli, da lei definita una pianta "non rara (quindi meritevole di abbattimento) cresciuta non bene" (per fortuna l'albero non lo sa e continua a crescere e fiorire da 60 anni). E come i platani di viale Zara, salvi probabilmente solo dopo le proteste dei cittadini e di parte della giunta, e non certo grazie ad un ripensamento dell'assessore, che sembrava invece piuttosto ferma nella sua decisione di mandare le motoseghe. La stessa sicurezza traspare nel suo annunciare l'intenzione di rimuovere tutte le alberature colpevoli di infastidire le future piste ciclabili. Ecco come trasformare un progetto ambientalmente corretto in un odioso doppio business per la ditta incaricata che, infatti, si impossesserà del legname e ripianterà nuovi alberelli-stuzzicadenti (liberando il Comune dalle cure dovute alle alberature grandi). Le giovani essenze, oltre a non offrire gli stessi servizi ecologici dei precedenti, avranno ben poche possibilità di crescere, anche se, esattamente come le passate giunte, ci vengono continuamente sbandierate come una compensanzione, un regalo che dovrebbe renderci più che soddisfatti. E che dire del suo (stra)parlare degli olmi di Mac Mahon? Megafono della MM ripete quello che viene da anni paventato ma smentito dalla realtà. Il tram 12, radici o non radici, viaggia benissimo, anzi, quando rallenta, per problemi strutturali, è proprio e soprattutto dove non ci sono alberi! Piuttosto... da quanto tempo non viene svolta nessuna manutenzione su olmi, binari e radici? Anni! Ma è più facile colpevolizzare chi non può difendersi. Riguardo alla sicurezza di ciclisti e pedoni ho allegato un'immagine di una pista ciclabile presente ( e praticamente inutilizzata!) da una decina di anni nel mio quartiere (Quarto Oggiaro) e che l'assessore Rozza dovrebbe ben conoscere. I pedoni hanno due scelte: investire i pali della luce o farsi investire dalle biciclette. Idem per i ciclisti: andare contro i pedoni o i pali? Io stessa ho assistito all'investimento di una bambina, chinatasi a terra per raccogliere un libro, mentre andava a scuola, visto che la ciclabile è sul marciapiede che conduce all'istituto scolastico G.B. Vico. Nonostante le segnalazioni del problema nessuno si è mai preoccupato di fare nulla. Se anzichè pali della luce ci fossero stati alberi, come la magnolia in Largo Cairoli (assolutamente innocua, ma quali problemi di sicurezza???), li avrebbero certamente abbattuti IN NOME DELLA SICUREZZA, invece i pali della luce ci possono stare! Quello che "si sposa in una città che vuole muoversi e cambiare" non è il verde-usa-e-getta ma , al contrario, la consapevolezza che difendere un albero significa trasmettere un importante messaggio educativo, antispecista e di rispetto alle nuove generazioni, per quello che l'albero rappresenta: l'ambiente, l'aria, la biodiversità, il nostro benessere psico-fisico... è tutto ciò la vera SICUREZZA.

http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_06/salva-maxi-magnolia-ma-prima-sicurezza-5851b288-4d3d-11e4-a2e1-2c9bacd0f304.shtml 

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