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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 15-10-2010 alle 09:00

Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/15/news/onida_e_pisapia_appello_al_pd_par_condicio_tra_i_candidati-8065361/

VERSO LE ELEZIONI

Onida e Pisapia, appello al Pd
“Par condicio tra i candidati”

“Metta a disposizione gli elenchi dei simpatizzanti e apra i circoli per i dibattiti”
di ORIANA LISO

La richiesta era partita dagli stessi candidati: primarie "con un confronto ampio e partecipato" e con la messa a disposizione degli elenchi dei votanti del precedente confronto. Ora è Valerio Onida, il terzo nome sceso in campo nella scelta del candidato del centrosinistra, a tornare sull'argomento.

E l'obiettivo, questa volta, è preciso. "Chiedo soprattutto al Pd che metta a disposizione dei candidati gli elenchi di persone a cui sta già inviando comunicazioni, e che apra i suoi circoli, per poter incontrare iscritti e simpatizzanti e spiegare le nostre proposte": un invito che, sotto traccia, lascia intendere che quegli elenchi siano già utilizzati, in vista della competizione del 14 novembre.

A stretto giro di posta anche Giuliano Pisapia annuncia: "Mi farò promotore di un incontro con gli altri candidati affinché ogni strumento utile sia messo pariteticamente al servizio del popolo delle primarie". Risposta netta del Pd: "Non siamo un centro servizi, ma un partito che ha fatto una scelta precisa".

Insomma la questione è quella delle "regole di garanzia" in una competizione in cui alcuni esponenti del Pd (ufficialmente schierato al fianco di Stefano Boeri) sostengono invece Onida e Pisapia. Il nodo è quello degli indirizzari, ovvero i dati degli oltre 80mila cittadini che nel 2006 parteciparono alle primarie che decisero la candidatura dell'ex prefetto Ferrante. Nomi e indirizzi che rappresentano un enorme bacino di potenziali "elettori".

Dai democratici, però, arriva la replica a Onida: "Quelle primarie furono organizzate dall'Unione, che oggi non esiste più, e comunque ci sarebbero dei problemi di privacy nell'utilizzare quegli elenchi", spiega Francesco Laforgia, coordinatore cittadino del Pd. Che aggiunge: "In diversi dei nostri circoli i sostenitori di Onida hanno tranquillamente raccolto le firme".

Il costituzionalista  -  che ha già raggiunto il tetto di 1500 firme necessarie per presentare la sua candidatura  -  assicura di aver già fatto richiesta al comitato organizzatore delle primarie per avere quegli elenchi. "Ho avuto rassicurazioni in linea generale, ma di fatto nessuna risposta".

Il comitato, che rivendica la titolarità dell'organizzazione delle primarie, fa capire però di non poter diffondere eventuali indirizzi, ma solo di poter fare da tramite. Alle decisioni del comitato organizzatore delle primarie si rifà lo staff di Boeri, mentre Pisapia aggiunge: "Sono certo che troveremo i modi migliori affinché tutti gli elettori abbiano strumenti e spazi per ottenere le più complete informazioni".

(15 ottobre 2010)


Da milano.repubblica.it:

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/10/15/news/battute_e_dispetti_scaldano_le_primarie_via_alle_polemiche_dirette_fra_i_candidati-8105085/

POLITICA

Battute e dispetti scaldano le primarie
via alle polemiche dirette fra i candidati

Caccia all'indirizzario dei votanti del 2006, saldamente nelle mani del Pd
Il fronte delle preferenze cattoliche è travagliato: Boeri piace anche a Cielle
di STEFANO ROSSI

Manca un mese alle primarie del centrosinistra e il clima della corsa fra i quattro candidati (l’ultimo, l’ambientalista Michele Sacerdoti, ha reso noto di avere raccolto le firme necessarie) si scalda. I tre principali rivali, Stefano Boeri, Valerio Onida e Giuliano Pisapia, dopo i primi confronti un po’ insipidi – in cui tutti e tre finivano per dire le stesse cose, tratte dal manuale del buon amministratore progressista – hanno scelto la strada dello smarcamento e della differenziazione dagli altri candidati. Così, sono cominciate le punzecchiature, e qualche volta è volato perfino qualche colpo basso.

Qualche esempio? L’ingorgo del prossimo 6 novembre: a Milano ci sarà Pierluigi Bersani (per sostenere Boeri) e guarda caso nello stesso giorno verrà pure, a rubargli la scena, Nichi Vendola (per Pisapia). «Gli apparati elettorali stanno diventano troppo ingombranti», lamenta Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd. In effetti la pressione – via sms ed email – sugli elettori delle primarie precedenti è notevole. A detenere i preziosi elenchi, com’è noto, è il Pd, che ha scelto Boeri e finora ha fatto orecchie da mercante alla richiesta di Onida e Pisapia di metterli a disposizione. A livello di quadri, i condizionamenti aumentano.

Giovanni Colombo, consigliere comunale di estrazione cattolica, dice: «Basta poco per diventare eretici nel Pd, sembra una caserma messicana». «Non esagererei – commenta Civati – ma quest’aria da crociate soffoca l’elettore. Un dirigente mi ha detto: se vince Pisapia, abbiamo perso le elezioni. Io rispondo: se Boeri perde le primarie il Pd ha sbagliato candidato». Il peso della macchina organizzativa del Pd non sfugge a Pisapia, che ha alzato il livello della sfida. «A Milano servono case da abitare, non grattacieli da guardare», è scritto nella sua pubblicità elettorale.

Concetto ripetuto da Maurizio Baruffi, un pd pro Pisapia: «Meglio il verde dei grattacieli all’Isola», vale a dire proprio il quartiere dove Boeri ha lavorato per Hines. Lo stesso Boeri, quando il consigliere comunale del Pd Davide Corritore si è schierato con Pisapia, lo ha apostrofato bruscamente, salvo poi scusarsi. «Una reazione istintiva – spiega oggi Michele Prevato, coordinatore della comunicazione di Boeri – la nostra comunicazione si basa sulla progettualità».

Un certo nervosismo, però, c’è. E per citare Bersani, la pazienza è finita: «I trentenni del nuovo corso – sostiene un altro eretico del Pd – sanno che Boeri non ha la vittoria in tasca. E se toppano per l’ennesima volta, saranno guai». Forse anche per questo è stata bocciata la proposta di Basilio Rizzo (Lista Fo) di votare come per il sindaco di Londra, esprimendo un voto di riserva per sommarlo alla prima scelta nel caso in cui il candidato vincente non ottenga la maggioranza: «L’obiettivo era di avere un candidato rappresentativo – spiega Rizzo – Ora mi aspetto risse con morti e feriti».

E i cattolici? Onida è il più vicino alla loro sensibilità. Ma ci sono cattolici (ciellini) pronti a dare una mano a Boeri. E Pisapia, l’uomo della sinistra radicale, ha gettato un ponte reclutando i comunicatori della Sec del ciellino Fiorenzo Tagliabue. Ma, replicano dall’agenzia di comunicazione, «Pisapia è da sempre vicino ai cattolici impegnati nel sociale». Il risultato, riflette Fabio Pizzul, consigliere regionale, «potrebbe essere una scarsa partecipazione cattolica alle primarie, per il modo in cui sono state gestite. Ma c’è ancora tempo per provare a recuperare».

(15 ottobre 2010)

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