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Inviato da avatar Enrico Vigo il 12-07-2011 alle 04:36

Ho parlato di due anni intanto e non per sempre, eliminare sprechi e non solo, altrimenti la spesa pubblica continua a galoppare, non è questo il momento di alimentarla anche se con scelte etiche.

Che parta dai Comuni l'etica del risparmio, e poi invada il cuore dello stato spendaccione, modificando gli approcci alla spesa pubblica, ma se mai parte il risparmio mai usciremo da questo tunnel infernale che sta massacrando il futuro dei giovani e frena lo sviluppo, a che serve continuare a spendere in queste condizioni? A farci del male da soli.

Inoltre, cosa non secondaria, fino a che le entrate non saranno equamente ripartite tra tutti i soggetti economici, incluso le rendite di capitale, è immorale spendere quel poco che si ha, raccolto dai redditi di pensionati e lavoratori dipendenti che continuano a subire la vessazione di tasse esorbitanti ed inique, mentre ancora in troppi hanno attività economiche con dichiarazione dei redditi vergognosamente insostenibili come l'ISTAT ci informa con dati raccapriccianti.

Risaniamo i bilanci innanzitutto e non chiediamo più soldi ai cittadini con le tasse, investiamo nella riduzione del debito pubblico i proventi che derivano dall'evasione.

Ci sarà così modo e tempo per ripartire, con un contesto diverso e meno limiti oggettivi per guardare ad un futuro di sviluppo. Spendere oggi è un delitto sociale per le ragioni anzi dette.

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