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Il continuo perfezionamento di partecipaMi è indice di attenzione fiduciosa nella sua utilità. Non affronto dunque il tema del beneficio apportato dal sistema di tagging perchè è ovvio. Quello che invece non è chiaro è la sua utilità pratica, intendendo per "pratica" quella che nella mente comune si riferisce alla soluzione rapida di problemi contingenti, come l'occupazione dei marciapiedi da parte delle auto, la presenza di buche pericolose, la difficoltà per gli anziani di accedere e trovar posto nei mezzi pubblici, ma anche a temi di maggior portata, come fu ed è ancora quello dei parcheggi o della convivenza cittadina. Le risposte fornite a Gaia in "Che fine fanno gli interventi che i partecipanti pubblicano su "partecipaMi?"" sono palesemente scarne e insufficienti, e probabilmente costituiscono uno dei motivi dell'indisponibilità al finanziamento di questo sito. Occorre cioè spiegare a noi tutti se questo è un progetto civile o solo uno spazio di discussione. Nel primo caso si viaggerebbe tutti nella direzione di un rapporto più utile e maturo con gli eletti in Comune. Dovrebbero però essere chiariti i termini della contrattazione con quest'ultimo, cioè di quali gradini anche difficili vanno superati per giungere alla istituzionalizzazione del metodo di domanda/risposta (modalità, luoghi, responsabilità, tempi, verifiche ecc.). Una persona che si senta parte di un progetto è disposta a promuoverlo anche economicamente, in caso diverso si limita a tenersene discosto. Se questo fosse invece solo uno spazio di discussione, allora non sarebbe diverso da altri: ma certamente non è questo il suo scopo.