Rispondi a:

Inviato da avatar Simone Sellerio il 19-04-2014 alle 12:38

CSA Petrarca - Il racconto della “Pedalata tra storia e natura” alla scoperta del territorio dalla Maddalena a Cascina Linterno di domenica 13 aprile, un itinerario storico naturalistico per Expo 2015.

Domenica 13 aprile, in collaborazione con Ciclobby, il CSA Petrarca ha organizzato la “Pedalata tra storia e natura” alla scoperta del territorio dalla Maddalena a Cascina Linterno, in un suggestivo ed inedito viaggio nella memoria di un'antica zona di pellegrinaggio tra chiese, borghi, cascine e fontanili.

Prima tappa nell'attuale piazza De Angeli, un luogo chiamato “La Maddalena”, dalla colonna che sostiene la statua dedicata a Maria Maddalena o di Magdala. Un secolo fa qui sorgeva la fabbrica tessile De Angeli-Frua, nata nel 1896. Il fiume Olona scorreva a due passi e il mitico “Gamba de legn”, la tranvia interurbana a vapore, attraversò questo rione fino all’ultima corsa effettuata il 31 agosto 1957. A ritroso nel tempo “La Maddalena” era un prospero borgo agricolo, nonostante le ricorrenti inondazioni dell’Olona. Nel periodo dei Grandi Pellegrinaggi medievali (XII-XIII sec.) viene documentato l'hospitale della Maddalena, nei pressi della colonna dedicata alla santa, crocevia di percorsi di transito di pellegrini dopo aver superato il ponte della Vepra (l'Olona). La colonna fu eretta da San Carlo Borromeo dopo la peste, per ricordare l'antico hospitale soppresso, ricordato da un altare nella chiesa di San Pietro in Sala.

Il gruppo a due ruote, guidato dal Presidente del CSA Petrarca, si è poi spostato sulla “strada Vercellese”,l’odierna Via Novara, verso un monumento citato più volte dalle pergamene della Canonica di Sant’Ambrogio. Qui è ancora visibile una chiesetta, oggi privata, di aspetto nobile anche se soffocata dalle case incombenti di via Molinazzo, nei pressi di piazzale Siena. È quanto resta dell'hospitale Sancti Jacobi Zebedei Rathocanum (San Giacomo al Restocano). Atti di visite pastorali documentano che la stessa chiesa, nel secolo XVII era dedicata ai Santi Giacomo e Donato; infine ai Santi Filippo e Donato. San Giacomo al Restocano è legata a Linterno (l’antica Infernum), molto tempo prima del suo più celebre ospite: Francesco Petrarca, come risulta da un documento testimoniale del 1207. Un testamento del 1152 l’accomuna ai monaci cavalieri di S. Maria del Tempio e l’hospitale di S. Croce. Il Restocano era un corso d'acqua che raccoglieva diversi fontanili: le pergamene del tempo lo descrivono attorniato da cascine con mulini, da cui il toponimo “Molinazzo”.

Nuova suggestiva ma al contempo amara sosta presso Cascina Torrette di Trenno, anticamente attigua alla strada consolare romana “ad Novarium” e il cui nome deriva dalla presenza di una torretta di guardia romana sorta attorno al cippo che delimitava il terzo miglio (il secondo miglio corrispondeva al borgo di San Pietro in Sala). Nel XVII secolo risultava di proprietà dei Padri Barnabiti e si presentava come un corpo a “C”. A più riprese il CSA Petrarca ha segnalato al Consiglio di Zona 7 la presenza di un prezioso “Museo della fatica” con la raccolta di immagini e di strumenti di lavoro, oltre ad un cimelio della II Guerra di indipendenza lasciato nel 1859 dal passaggio delle truppe sabaude e francesi dopo la battaglia di Magenta. Risorgimento e antica cultura agreste: un patrimonio per Expo 2015, senza che il CSA Petrarca abbia avutomai riscontri. La triste sorpresa, nonostante la bellezza esteriore, è stata quella di trovare Cascina Torrette di Trenno sprangata e abbandonata. L’anziano agricoltore, contattato per la visita, è molto amareggiato e deluso dalle istituzioni. Il futuro di questo splendido luogo appare precario, con i campi di pertinenza cementificati. Le vicine cascine Case Nuove e Cassinazza, ridotte a scheletri nonostante la tutela della Soprintendenza, purtroppo non fanno presagire niente di buono.

Grandi spunti di carattere storico e culturale sono emersi durante la visita al Borgo antico di Quarto Cagnino, dalla singolare colonnetta ai cortili interni del borgo. Il Borgo antico di Quarto Cagnino, uno dei nuclei urbani più caratteristici della Zona 7 e dell’intera città, ha origini antiche: deve infatti il suo nome a“quartum castrum” che indicava il quarto miglio della strada consolare romana diretta nelle Gallie. All’epoca dei Pellegrinaggi medievali, il suo “castrum” in muratura costituiva un sicuro punto di riferimento per i viandanti che, volendo evitare la grande città e relativo pedaggio, si ricongiungevano con il percorso tradizionale della Via Francigena, importante itinerario di pellegrinaggio che attraversava l’Europa da Canterbury verso Roma e la Terrasanta.

Nonostante un’edilizia poco rispettosa delle sue antiche vestigia, nel borgo sopravvivono deliziosi cortili e la caratteristica colonnetta con la croce, memoria di un adiacente lazzaretto della peste.

Da questo punto in poi, grande protagonista diventa il Parco delle Cave. La  prima tappa è Cascina Caldera (XVI sec.) che fu di proprietà dei nobili Rainoldi fino al 1596, una delle rare cascine che utilizza l’acqua di un fontanile ed è cascina viva per la presenza di tanti animali.

Il gruppo si è poi spostato nel cuore del Parco, all'interno della pittoresca Cava Aurora, ospitati dagli amici dell'associazione Unione Pescatori Aurora. La cava, un tempo era chiamata “cava vecchia” essendo stata la prima ad essere oggetto di dragaggio. Il vicepresidente dell’associazione più antica del Parco delle Cave (1929) Luigi Maschio ha rivissuto con noi le principali tappe e le vicissitudini che hanno portato all’attuale fisionomia il comprensorio del Parco.

Conclusione ideale di questo viaggio della memoria, con un approfondito focus sui fontanili e le marcite che tuttora rendono unici il territorio medievale del Parco, la sosta presso Linterno/Infernum, monumento storico legato a Francesco Petrarca di eccezionale interesse culturale e turistico, per cui il CSA Petrarca ha speso enormi energie nella battaglia, a difesa del nucleo più antico e degradato, che avrà termine solo con il restauro conservativo e attento alle preziose fonti archeologiche. Dalla collaborazione con il Touring sta prendendo corpo la proposta al Comune di Milano del CSA Petrarca: il petrarchesco Museo interattivo, un luogo di studio e un centro innovativo per “fare cultura sul territorio”, in serena convivenza con l'Associazione Amici Cascina Linterno e felice rapporto tra Cultura e Agricoltura. Si tratta di uno spazio interattivo e multimediale, che accompagna il visitatore in un affascinante viaggio nel tempo in sistema con le altre località petrarchesche di Arezzo, Fontaine-de-Vaucluse, Selvapiana e Arquà Petrarca.

Qui alla Linterno si gioca la credibilità di Expo 2015 e soprattutto si vince o si perde la battaglia epocale di tante generazioni che hanno miracolosamente consegnato a noi questo luogo impregnato di poesia.

Il CSA Petrarca ha voluto così indicare alle istituzioni cittadine e a Expo 2015 un itinerario per avvicinare, tramite l'utilizzo delle due ruote, città e sobborghi e al tempo stesso valorizzare luoghi dimenticati.

La galleria fotografica della giornata:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.868473609844690.1073741845.791469740878411&type=1 


Accedi

Devi inserire Nome utente e Password per inviare un messaggio. Se non li hai prosegui inserendo il contenuto della risposta e i dati personali (nome, cognome e email) oppure Registrati

L'accesso a questo sito è possibile anche per gli Aderenti alla Rete Civica di Milano selezionando nel menu a tendina la voce "Aderente della Rete Civica di Milano".

Contenuto della risposta