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Liberare Milano dagli occupanti abusivi (e dittatori)
I cittadini di Milano hanno versato lacrime e sangue per la liberazione dalla occupazione nazi-fascista. Ed è una vergogna che oggi ci troviamo di fronte ad analoghi dittatori che occupano abusivamente la città.
Gruppi di delinquenti politici che periodicamente si appropriano di edifici privati o pubblici , ci fanno dentro attività illecite, senza pagare tasse, senza norme di sicurezza, senza niente. E che colonizzano anche il territorio circostante imponendo i loro “segni” di dominio del territorio (scritte, murales, manifesti abusivi, ecc.).
Tutti i cittadini di Milano diventano SCHIAVI di costoro, come lo erano durante l’occupazione nazista. E che ciò riguardi non tutta la città o solo parti del territorio, non cambia il significato della situazione; non ci rende meno oppressi e bisognosi di una liberazione.
Ultima in ordine di tempo è la requisizione della zona attorno al parco delle Basiliche, dove gli abusivi dello ZAM (Zona Autonoma Autogestita) la fanno da padroni. Hanno rubato la ex scuola di via Santa Croce (di proprietà comunale) hanno ricoperto di murales i muri circostanti, hanno aperto un ristorante abusivo (il pane e le rose) e cambiato pure il nome della strada (largo don gallo). Senza parlare della colonizzazione del parco delle Basiliche, come dimostrano le mega scritte qui riportate sulla “rete studenti”.
Queste operazioni delinquenziali sono accompagnate dalla solita propaganda da regime. Per coprire l’illegalità e l’abuso (e per tacitare la loro coscienza) si alza la solita cortina fumogena del linguaggio di menzogna ipocrita, coniato apposta per trasformare la delinquenza in qualcos’altro … Per cui loro non stanno rubando, ma stanno facendo cose “sociali”, no stanno abusando ma si stanno “autogestendo”, non violano la legge, ma fanno “progetti”, “liberano la città dagli spacciatori”, “rivitalizzano il quartiere”. ecc. ecc.
Ecco alcune “perle di saggezza” espresse dagli occupanti abusivi (tratte da un sito internet):
- “dove esistono “fiori” di autogestione e di autonomia, il quartiere, il livello culturale, e.. diciamolo, la consapevolezza dell’abitare e dei diritti, si “qualifica” e “valorizza”…
- “gli spazi lasciati alla speculazione e al degrado, vengono “liberati” per ridarli al quartiere e a chi li vive..:”
- “io vorrei salvare i miei dal bigottismo l’ignoranza, dall’ipocrisia di chi spara a zero su un luogo di socialità recuperato dal degrado”.
- “I turisti che passano rimangono affascinati dai murales e da quello che ZAM è..:”
Difficile trattenere le risate di fronte ad affermazioni del genere. Sarebbe come se uno ti scassinasse la porta di casa e poi pretendesse di giustificarsi citando la “qualità altamente sociale” delle cose che sta facendo a casa tua. E’ la logica della delinquenza e delle dittatura allo stato puro. Perché chiunque può accampare le sue giustificazioni (tanto è lui che se le dà) per qualsiasi crimine. Se accettassimo una logica del genere dovremmo accettare che chiunque può fare quello che gli pare senza legge. Cioè dovremmo accettare la distruzione della stessa società civile e ogni forma di diritto.
E’ una contraddizione in termini parlare di cose “sociali” e poi distruggere la cosa sociale più importante che appartiene ai cittadini, e cioè la società stessa, che, come noto è basata sul rispetto delle leggi e delle regole e sulla democrazia (che vuol dire sottostare alle decisioni di chi è stato eletto e non di un branco di prepotenti che pretendono di comandare per tutti senza essere stati eletti da nessuno).
I militanti dello Zam evidentemente non capiscono che gli esseri umani non sono delle bestie, ma delle persone con una dignità e dei principi. A cui degli edifici occupati abusivamente, offrissero anche le cose più belle del mondo, non gliene può fregare di meno. Perché alla gente normale importa infinitamente di più essere onesta e difendere la sua dignità e libertà, piuttosto che avere degli pseudo “benefit” dei disonesti. Tanto varrebbe servirsi dei benefici della mafia!
Detto in altri termini, i discorsi sui “bei servizi sociali che offriamo” semplicemente non c’entrano nulla. Sono discorsi fuori luogo. Come i discorsi di un tiranno che pretende di giustificarsi invocando le “cose buone” che fa per i cittadini.
E (ritornando alla lotta di liberazione da cui siamo partiti) Milano non può tollerare di festeggiare i martiri della resistenza e poi convivere con gente che la pensa allo stesso modo dei dittatori da cui ci siamo liberati.
Se poi passiamo dal discorso sui “metodi” a quello dei “contenuti”, anche qui la musica non cambia.
Le cose che fanno questi gruppi anarchici nei loro covi rubati, non sono attività sociali, ma, al contrario, forme di privatizzazione ed esclusione, che vanno bene solo a chi condivide le loro “idee” (si fa per dire) di illegalità e fanatismo ideologico. Chi è “no tav”, anarchico, comunista, antagonista, zapatista… disposto ad occupare abusivamente forse potrà frequentare lo Zam e utilizzare i suoi “servizi”. Tutti gli altri no di certo.
Ma, ripetiamo a costo di essere noiosi: se anche le cose fatte da costoro fossero le più belle del mondo, cosa cambierebbe? Cosa distinguerebbe il loro “bel servizio” da quello offerto da un regime dittatoriale dove tutti siamo schiavi, o dalla mafia?
Pensano quelli dello Zam che la gente è tutta fatta da persone senza dignità, disposte ad avvalersi dei favori dei disonesti? Non sanno che la maggior parte delle gente (soprattutto i poveri, a cui loro si appellano) preferirebbe morire piuttosto che essere complici dei ladri? E’ il rispetto delle leggi e delle regole (e cioè degli altri) l’unica cosa che rende “uguali” i cittadini e trasforma una convivenza in una società civile. Viceversa le cose imposte con la violenza e con l’abuso, anche le più “belle” (e non è il nostro caso) sono solo forme di schiavitù.
Mi piacerebbe che Pisapia e la sua giunta, parlassero chiaro. Tollerano una situazione del genere? Tollerano la dittatura e l’esproprio della città da parte dei nuovi “fascisti”? Come conciliano ciò con la loro “etica sociale”? Gli va bene che parti della città siano “extraterritoriali”? Come conciliano tutto questo con gli inviti rivolti alla popolazione comportarsi in modo civile, rispettare le leggi, le regole e pagare le tasse?
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