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Inviato da avatar Silvano Umberto Tramonte il 27-02-2014 alle 20:07

Sig. Arancio, il suo messaggio trasuda amarezza, e io lo percepisco ma in una discussione lo strumento imperante è la logica e io questa devo usare, ma vorrei chiarire che capisco e il disagio e l'amarezza, che personalmente condivido. Dissento sulla posizione razionale e non su quella emotiva.

<<Anzitutto l'impossibiltà di avere sempre lo stesso veicolo a disposizione: pensate a chi trasporta i bimbi e ogni volta deve montare un seggiolino>> Se lo monterà. Non confondiamo l'eccesso di comodità del singolo con il minimo di comodità di una intera città.

<<Se lo monterà.. mah... dipende... io ad esempio ho un bel seggiolino montato, e mi creda, se qualcuno ha in mente di incentivarmi ad usare una auto in car sharing e devo pensare tutte le mattine e pomeriggi di montare smontare il seggiolino per andare e tornare dall'asilo, dico che GIAMMAI per NULLA al mondo lo farei. E mi creda, chi ha famiglia e figli, difficilmente le risponde qualcosa di diverso, piuttosto paga non 5 ma anche 10€ di ecopass al giorno, ma NON farebbe qualcosa di diverso.>> Credo ci sia un equivoco: nessuno ha in mente di incentivarla a usare un auto in carsharing. Il carsharing è uno strumento a disposizione di chi lo trova utile, lo gradisce, ne è soddisfatto. Risponde al principio di diversificare l’offerta proprio perché la domanda è diversificata. Non vuole essere uno strumento obbligatorio e neppure universale ma rappresentare una parte della soluzione. Della terapia, se vogliamo. Risolverà i problemi di qualcuno, senza avere la pretesa di essere una panacea. Se non potrà risolvere i problemi di tutti è assolutamente nella logica della varietà caratteriale e intellettuale dell’essere umano. Se poi molti preferiranno usare la propria auto, potranno farlo malgrado la presenza del carsharing. Dov’è il problema?

<<Vede, il problema è strutturale. I Pisapia-dipendenti alla mia affermazione risponderebbero: e perchè mai deve andare all'asilo in auto? non puo' andare a piedi? in bici? in tram? in autobus? sul triciclo? camminando sulle mani a testa in giu'? insomma, le solite osservazioni che fa chi ha una visione parziale della vita in città.>> Non c’interessa quel che possono dire i Pisapia-dipendenti, e neppure c’interessa quel che possono dire i sempiterni scontenti, gli ipercritici d’assalto o i talebani di una qualunque posizione. Quel che ci preme, ricordiamolo, è salvaguardare la libertà del singolo senza pregiudicare la libertà degli altri singoli. Nei limiti del possibile date le condizioni.

<<Quello che invece un cittadino medio (possibilmente che paghi le tasse, tutte, cosi' ha modo di immedesimarsi nello scenario) dovrebbe o potrebbe chiedere è: quali sono gli ostacoli ad andare al nido a piedi? perchè non fa fare una bella passeggiata al suo bimbo la mattina e la sera?>> Ma sig.Arancio, non credo esistano impedimenti di alcun tipo a chi voglia andare all’asilo a piedi,. Condizioni meteorologiche e logistiche permettendo. Certo, anche qui, non potranno farlo tutti, ma quelli che possono e vogliono, potranno.

<<E allora scoprirebbe un sacco di risposte diverse, argomentazioni le spiegano che gli asili nido (ma in generale gli asili) sono pochi, mal disposti, e a volte anche... brutti sia fuori che dentro.Che costano un sacco, che si spende quasi 900€/mese per mandare un bimbo fino a 2-3anni al nido, che il nido è distante, per raggiungerlo si deve percorrere esattamente tutta la circonvallazione, piena di traffico, che a piedi si impiegano più di 20 minuti ad andare e altrettanti a tornare, che le strade e i marciapiedi sono disagevoli per il percorso di un passeggino, che d'inverno e in generale quando piove ci sono dei laghi che costringono a bagni oppure a itinerari alternativi che ti raddoppiano la strada.>> Sig. Arancio, coloro che mi darebbero queste risposte sarebbero capaci di lamentarsi del fatto che il sole d’inverno scalda poco e che di notte non si vede nulla. Non sono argomentazioni rilevanti non trova?

<<Ora, provi a pensare se un cittadino medio puo' avere una qualche convenienza a non tenere una piccola vecchia euro2 a gpl sotto casa rispetto a usare i metodi alternativi fino ad oggi proposti: cosa dovrebbe usare? i mezzi pubblici forse, visto che i biglietti costano pochissimo, e poi ci sono sempre tutte le linee che servono, non solo in centro.. ma nelle periferie, sempre puntuali, sempre frequenti, sempre ben accessibili a un passeggino, sempre sicuri.....(!!!). Oppure si potrebbe andare a piedi, per godere di tutte le amenità descritte qui sopra.>> Non mi è ben chiaro quel che vuole dire con questo ma: 1) Una piccola vecchia euro2 a gpl non è affatto conveniente poiché nelle macchine di piccola cilindrata gli impianti a gpl devono bruciare una miscela di gas e benzina ed essendo euro due risulterebbero parecchio inquinanti senza contare che, dato il tipo di utilizzo, stop and go, andrebbero più spesso a benzina che a gpl, sarebbero gravati da una serie di costi importanti e sproporzionati all’uso (manutenzione, bollo, assicurazione) senza considerare che probabilmente sarebbe una vettura dall’eccessivo consumo di olio motore che finirebbe, inevitabilmente, nell’atmosfera cittadina. 2)  I mezzi pubblici costano non poco, ma come tutto il resto della vita di oggi: d’altro canto le comodità costano e tanto più comodi vogliamo essere tanto più caro dobbiamo aspettarci che sarà il servizio. 3) Non possiamo pretendere che ci sia una fermata di un mezzo pubblico in ogni punto noi si sia: c’è un solo mezzo che risponde a questa esigenza, quello privato. Di proprietà o a noleggio che sia. E costa di più.

<<Ah è vero ci sono le alternative: mi prendo un CAR MI! mi scarico l'app, vedo l'auto, me la prenoto. mi preparo, esco.. ah cavoli, dalla mappa pero' sembrava un po' più vicina... forse per farmi questo chilometro e mezzo spingendo un passeggino e - udite udite - un seggiolino da circa 10KG in mano - non è stata proprio una ideona... era meglio andare a piedi..>> La mappa le dirà esattamente quanti metri la separano dalla vettura e lei potrà scegliere se prenderla o no. Potrà anche andare a prendere l’auto da solo a piedi e poi tornare a caricare il necessario. Mi scusi ma mi sembra un poco pretestuosa l’argomentazione.

<<Poi vediamo, che alternative ci sono.. il taxi.. beh 15€ al giorno se va bene forse sono un po' troppi, a quel punto conviene Uber, almeno giro in limousine.

Diciamo che dopo avere speso quei 900€ al mese per circa 10 mensilità all'anno, pagare quell'euro al giorno di gpl e anche quei 1000€ all'anno tra bollo e assicurazione non spostano di molto l'ago della bilancia.. 

potrei andare avanti, sig Tramonte. Ma mi fermo.>> Mi dispiace ma non la seguo. Cosa vuole dimostrare con questo discorso? Che non esiste la botte piena e la moglie ubriaca? Ahimé no, tocca scegliere ed ogni scelta è un’implicita rinuncia a tutto il resto. Ma soprattutto, qualunque scelta comporta un costo: in denaro, in tempo, in scomopdità. Ognuno sceglierà di volta in volta cone pagare la propria scelta.

<<Ho provato a descriverle, con toni coloriti certo :), il motivo per cui è preferibie usare una vettura privata (una seconda vettura) per 1 sola necessità. E solo per questa singola necessità se ne giustifica ampiamente la spesa e i costi di gestione. Se a queste considerazioni ci aggiunge che con quell'auto privata ci si fanno tante tante tante altre cose, capirà che per me qualsiasi soluzione risulta ampiamente SCONVENIENTE>> Benissimo, lei userà la sua auto privata. Dov’è il problema, e soprattutto di cosa stiamo discutendo allora?

<<Ora, se diciamo che la nostra amministrazione deve risolvere i problemi di mobilità IMPONENDOCI e VIETANDOCI, oppure TASSANDOCI e MULTANDOCI, siamo sulla strada perfetta.>> Caro sig. Arancio, lei sfonda una porta aperta in questo modo. Io tengo in somma considerazione la mia personale libertà e odio qualunque tipo di vincolo o limitazione della suddetta. Odio le multe e le tasse e i divieti e le normative strumentali. Ma non posso non considerare che una qualche regolamentazione e normativa sia necessaria, comprese le sanzioni per i trasgressori. Vero è che qui si sta esagerando ma altrettanto vero è che un paese ad alta concentrazione umana (densità di popolazione) qualcosa del genere lo necessita. Purché sia giustificato e congruo e la sgradevole terapia di un male cronico e di una certa gravità.

 

 <<Tra un po' le persone per bene non troveranno + conveniente vivere a Milano, si sposteranno nei comuni limitrofi ove la vita costa meno ed è un po' più sostenibile e forse anche rispettosa, a milano resteranno... chissà chi resterà, a quel punto non saranno più interessi degli... ex-milanesi, ma ognuno puo' provare a immaginare come diventerà Milano se svuotata dei Milanesi.>>

Milanesi non ce ne sono già quasi più, ma non credo affatto che la città si svuoterà. Certo qualcuno preferirà scappare, ma per uno che scappa ce ne saranno due che verranno. E aumenteranno i problemi…

 

<<Se invece diciamo che dalla nostra amministrazione (presente o futura...) ci aspettiamo delle IDEE NUOVE che risolvano i problemi implementando meccanismi di INCENTIVAZIONE (rendere + conveniente e cmq più pratico l'uso dei mezzi pubblici>> Oh, certo, sarebbe bello. Ma è un’utopia pensare che il servizio possa essere reso più efficiente e comodo e frequente e allo stesso tempo costare meno. Non è di questo mondo. La qualità costa, sia quella pubblica sia quella privata. Perché la roba costa, la manutenzione costa, il personale costa, l’energia costa, i furti costano, gli atti di vandalismo costano, gli incidenti e loe calamità naturali costano, ma soprattutto costa il flusso di milioni di persone che usano consumano logorano e distruggono per mancanza di senso civico.

 

<<.. favorire i flussi di traffico a bassa velocità>> non conosco altro modo per favorire i flussi di traffico a bassa velocità che mettere DIVIETI e TASSE e MULTE. Ma è proprio quel che lei stesso detestava avvenisse solo poche righe più sù.

<< anzichè creare forti contrasti di velocità tra poco fuori la città e dentro, evitare di creare Zone di CLASSE A (le aree C) e zone di CLASSE B (le periferie) allineando tutta la città agli stessi livelli di servizio.. etc) allora forse possiamo convincere i cittadini milanesi, come me e come Lei - credo - che a Milano si puo' ancora vivere, forse costa un po', ma tutto sommato ne vale la pena.>> Non si tratta di creare classi diverse ma raggruppare  omogeneità. La disuguaglianza è una legge naturale che non possiamo sovvertire neppure volendolo.

<<Boh, vedremo, stiamo qui ad osservare, e pagare, ovviamente>> Non possiamo fare altro. Ci sono questioni che sono politiche e dovrebbero venire regolate ed equilibrate dall’alternanza democratica, ci sono questioni economiche che dovrebbero essere riconosciute ed accettate. Poi ci sono le questioni che attengono alla qualità della vita in una scala gerarchica del viver sociale. Quelle potrebbero essere dibattute e regolate forse meglio, ma ci vorrebbe un organismo rappresentativo della cittadinanza capace di interfacciarsi con l’amministrazione su questioni di riferimento scientifico e culturale. Ma ahimé il cittadino si lamenta ma latita e rifiuta l’impegno. Io rappresento la sezione milanese dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, di cui sono il vicepresidente, e ci piacerebbe moltissimo avere l’appoggio dei milanesi per difendere Milano. E l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura sarebbe il più titolato a farlo, poiché questo è lo scopo e questo l’imperativo statutario: rimettere l’uomo al centro del sistema pianeta.

Quanto più è numerosa la massa di persone che rappresentiamo, tanto più forti siamo nel difenderla. Anche questa è una scelta civica.

Buonaserata

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