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Inviato da avatar Riccardo De Benedetti il 01-02-2014 alle 10:02

Mi permetto un'osservazione ulteriore: siamo sotto la dittatura del rendering! Che quasi mai corrisponde alla realtà. Propaganda della peggior specie, tipo i rendering immobiliari, fatti per incantare gli acquirenti che mai corrispondono alla realtà: virtualizzazioni d'accatto per una pubblica opinione ormai abituata a finzioni di finzioni. Sulla famigerata via d'acqua bastava leggere le considerazioni degli ingegneri che l'hanno progettata per rendersi conto degli assunti sbagliati che hanno indotto i decisori a scelte scriteriate.

Il documento WA_2-4-3793-rel_idr.pdf, uno dei tanti che corredano il progetto e che pochissimi cittadini hanno avuto l'opportunità di visionare, recita significativamente:

«3.3 LOTTO 2A La via d’acqua sud tra il punto di prelievo in corrispondenza del sito EXPO 2015 e l’ingresso nel Parco di Trenno avrà una lunghezza complessiva pari a circa 3,15 km, con un dislivello di circa 6,7 m, e quindi per una pendenza media pari al 2,1‰. Tale situazione, in ordine del tutto teorico, permetterebbe il convogliamento a cielo aperto delle acque lungo tutto il tracciato, onde consentire una configurazione della via d’acqua valida anche a fini paesaggistici e naturalistici: tuttavia il tracciato attraversa ambiti territoriali fortemente urbanizzati che ne condizionano la fattibilità tecnica. In particolare, i vincoli urbanistici e altimetrici hanno condotto a concepire un convogliamento nel tratto di monte con canalizzazione interrata (da sito EXPO 2015 fino al via Bacchelli - monte), a causa della presenza di aree urbanizzate e di sottoservizi e infrastrutture sotterranee (Autostrada A4, scalo ferroviario, t. Guisa, viabilità comunale), e, nel tratto di valle (da via Bacchelli fino a via Lampungano – ingresso Parco di Trenno) a cielo aperto, quest’ultimo interno all’area del parco Pertini ove è ovviamente più sentita la vocazione paesaggistica e naturalistica».

 Il neretto indica l'impossibilità tecnica di far corrispondere i fini paesaggistici con l'effettiva realizzazione. Non solo, ma là dove la fantomatica via d'acqua che d'acqua non è, riemerge dalla tombinatura, prevista ben prima dagli interramenti, lo fa sconvolgendo, soprattutto nel parco delle Cave i valori ambientaloi e paesaggistici costreuiti nel corso degli anni daòòa gestione del parco a opera di Italia Nostra.

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