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Inviato da avatar Valeria Chioetto il 25-01-2014 alle 00:27

Io abito in Via Harar 7, dove è in corso uno dei cantieri della Metro Lilla.
Il peggior cantiere mai immaginabile in Europa. Gestito in modo aberrante, senza rispetto sin dall'inizio di ALCUNA delle norme previste dagli stessi regolamenti comunali ed europei in materia di tutela della salute e della sicurezza sia dei lavoratori che degli abitanti. Potrei, anzi POTRO', entrare in ciascuno degli aspetti di questa gestione mostruosa di un progetto malfatto e inadeguato, messo nelle mani di personaggi incapaci di condurlo e con la totale complicità del Comune di Milano che ha concesso per questa grandiosa opera DEROGHE ILLEGALI E DA SUICIDIO per 5 anni !!! 

Riporto di seguito con indicibile sdegno la dichiarazione dell'Ing. Marco Di Paola (Metro Lilla) che rispondendo al Comune di Milano, nella persona dell'Arch. D'Onofrio che ha chiesto di informare il Comune (???) di quanto avviene in via Harar viste le lamentele dei residenti, dice che i residenti stessi possono fare quello che vogliono, ma il ritmo dei lavori NON PUO' ESSERE meno impattante di quanto da stabilito (da loro!).

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Linea 5 - II tratta. Seganlazione disagi cittadini in via Harar. URGENTE Marco Di Paola per: Vannì Francesca Lorello , Marina De Matteis , Mariarita.Donofrio@comune.milano.it 27/12/2013 14.56 Cc: "Giovanni D'Alo' (Astaldi)"

Ing. Marco Di Paola

Pur comprendendo i disagi patiti dai residenti di via Harar è necessario confermare che le attività in esecuzione non possono essere rallentate.
Di ciò i residenti sono stati informati dal nostro personale in cantiere. Come noto, infatti, tutte le attività sull’Asta di Manovra si trovano sul percorso critico del programma lavori e non possono subire ulteriori ritardi rispetto quelli già patiti per cause non dipendenti dalla volontà dell’esecutore.

Per questo motivo le attività si svolgono su 3 turni, ovvero su tutte le 24 ore, ma, per quanto impattanti sulla popolazione, restano nei limiti della deroga rilasciata dal Comune di Milano. Non sono possibili, purtroppo, misure di mitigazione dell’impatto in quanto il disagio sulla popolazione è cagionato essenzialmente dalla presenza di mezzi in attività nelle ore centrali della notte. Fortunatamente, ed anche di questo sono già stati informati i residenti della via Harar, già ora non sono più presenti all’interno del manufatto i mezzi di trasporto, dove rimangono solamente i mezzi di scavo, con una notevole riduzione del rumore trasmesso all’esterno dal cantiere. Il programma di intervento, inoltre, non prevede attività durante i giorni festivi, come temuto dai residenti, e lo scavo sarà definitivamente ultimato nei primi giorni dell’anno venturo.

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Voglio precisare che i RUMORI in questione sono stati misurati con fonometro del Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura) e sono arrivati ai 100 decibel fuori dalle finestre di casa, e 70 dentro agli appartamenti prospicenti il cantiere. Le macchine operano a 15 metri (forse meno) dalle nostre finestre. Tali livelli sono perdurati GIORNO E NOTTE per più di un mese e mezzo. A ciò si aggiungano i gas di scarico delle macchine gigantesche in funzione, che hanno reso l'aria assolutamente irrespirabile anche all'interno degli appartamenti.
NON E' MAI STATA PREVISTA ALCUNA BARRIERA TRA LE CASE E IL CANTIERE.
E' stato fatto presente nelle sedi opportune (assemblee cittadine locali) e candidamente Metro Lilla e Metro 5 hanno risposto che "Non c'era lo spazio per poter mettere alcuna barriera".

Dopo ormai 2 anni e mezzo di questo INFERNO e di questo muro di gomma criminale (questo è il termine vero), prima di Natale la mia famiglia ed io siamo SFOLLATI per non impazzire. E siamo rimasti via da Milano per oltre un mese, finché i vinici di casa non ci hanno informati che i lavori notturni erano temporaneamente terminati. Il danno lavorativo ed economico che tutto ciò comporta per le nostre finanze e gestione familiari lo lascio immaginare.

Mi chiedo cosa abbiamo mai fatto di male per meritare queste torture, confezionate per la Stampa come il Bene Comune per una Milano che cambia e per un EXPO che più che devastazioni dell'Ambiente non sta procurando!

valeria chioetto

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