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Avendo partecipato all'incontro all'Urban Center di presentazione dei 4 scenari posso dire quanto segue:

-  I consiglieri di zona hanno espresso la volonta' di mantenere la struttura radiale storica di Milano, riconosciuta ormai come tradizionale. Diversi consiglieri hanno anche sottolineato che le zone in realta' applicano il secondo scenario molto spesso: infatti tra le zone esiste gia' da tempo un rapporto di comunicazione e di collaborazione sulle zone di confine. Il problema e' che il comune di Milano ignora queste dinamiche e non lavora per renderle piu' efficaci e costruttive. SEMBRA CHE IL SISTEMA ATTUALE DELLE ZONE E' BEN ACCETTATO E RADICATO E  DOVREBBE ESSERE MIGLIORATO  CON POLITICHE di breve termine  CON OBIETTIVVI CHIARI E SPECIFICI.

- Detto cio' credo che il modello dei clusters  di servizi sia il modello che dovra' essere usato nel processo di Governance della Citta' Metropolitana nel lungo termine. Individuare una citta' Mettropolitana come cluster di servizi e molto utile ed interessante e permetterebbe di panificare politiche di mobilita' sostenibile molto valide, coinvolgendo soprattutto stakeholder che fanno parte dei clusters di servizi.

Quindi credo che la citta' metropolitana debba seguire un processo molto innovativo, sviluppando un  modello di Governance che funziona sul modello dei Cluster di servizi.

Altro problema e' sviluppare politiche a breve termine per dare un peso specifico maggiore al sistema radiale delle zone di Milano, in modo che in futuro le zone possano essere le unita' operative su cui appoggiarsi nei processi di trasformazione che avverrano nell'ottica di modello di governance della citta' Metropolitana.

Cito una frase dell'Ing Crapanzano: ''la Citta Metropolitana e le Zone di Milano sono lì da sempre, per prima cosa dobbiamo liberarci da cio' che impedisce alla nostra volonta' di agire in cooperazione e di renderle uno strumento di governo buono e sostenibile.''

Filippo Scarduelli