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Inviato da avatar Angelo Mandelli il 27-11-2013 alle 13:08



Leggo che si vuole portare a Milano il limite di velocità generalizzato a 30 km/ora.

Allora perchè non lo mettiamo a 10 km/ora? Così gli incidenti e i morti sarebbero ridotti quasi a zero. Salvo che poi qualcuno non decida di spostare il limite a 5, per ridurrre i morti ancora di più.  Oppure di vietare il traffico in toto. E comprese biciclette (mia moglie è stata investita da una bicicletta su un marciapede). Così gli incidenti si ridurrebbero a zero. Contenti, no? 

Il ragionamento è sempre lo stesso che si usa da un po' di tempo a questa parte per giustificare ogni provvedimento "ecologico" draconiano (dai blocchi del traffico alle chiusure di aziende): si devono "evitare gli incidenti" e "salvaguardare la salute", o "ridurre i morti", ecc. ecc.  Sembrerebbe un ragionamente sensato. Invece non lo è, perchè è unilaterale; non considera entrambe le facce della medaglia, e cioè le conseguenze negative (e in definitiva le perdite di vite umane) che si generano imponendo queti divieti, e che alla fine si traducono anche loro in termini di vite umane perse.

Se da una parte salviamo delle vite umane, dall' altra generiamo una quantità maggiore di morti.  I morti derivanti dalla crisi economica, dall'impoverimento della società, dalla vita impossibile che tutti noi dovremmo fare per sottostare a questi divieti assurdi. Se devo impiegare 1 ora per fare 30 chilometri, quanto tempo mi rimane nella vita per svolgere le mie attività? (comprese cose non voluttuarie, come lavorare, andare dal medico, andare a trovare gli ammalati in ospedale, portare i figli a scuola, ecc.).  I semplicisti demagoghi verdi e comunistoidi che vorrebbero bloccare tutto, ci pensano a queste cose? Pensano alla vita da lager a cui ci condannerebbero?  Pensano alle levatacce e perdite di ore di sonno a cui già oggi dobbiamo sottoporci per sbarcare il lunario?

Seguendo la logica ecologista e "della sicurezza ad ogni costo" qualsiasi attività umana dovrebbe essere vietata. Infatti qualsiasi attività umana produce delle conseguenze negative, e in definitiva dei morti.  Anche coltivare le patate (il contadino che muore sotto il trattore che si ribalta).  Bsta patatine! Salviamo il pianeta!

La società dell'età della pietra, dove l' inquinamento e i morti per incidenti erano zero, sarebbe il migliore dei mondi possibili.

Del resto già ci stiamo avvicinando a questo "eden" sognato dagli ambientalisti,  basti pensare alla attuale crisi economica,  che in gran parte dipende da queste paranoie per il mondo "sostenibile", che stanno bloccando praticamente tutto.  E sarà sempre peggio.

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