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Sì quei dati AMAT, citati integralmente però, non solo le tabelle che fanno comodo a lui (per esempio per il black carbon liquida tutto alle misurazioni fatte ad ottobre quando invece sul sito di AMAT si trova un analisi molto più dettagliata della sua e con misurazioni fatte su un periodo molto più ampio).
E mi fa venir dal ridere quando tenta di ribaltare la frittata citando a suo favore uno studio della Organizzazione Mondiale della Sanità che proprio nell'abstract dichiara aver dimostrato che gli studi epidemologici hanno provato una evidente correlazione tra la concentrazione di Black Carbon nell'aria e i cambiamenti della salute a breve termine, e che una riduzione del Black Carbon nel particolato porta ad una riduzione degli effetti sulla salute causati dal particolato stesso. Ovviamente l'autore ci riesce citando sempre a metà le frasi del rapporto OMS e deliminando dal discorso tutti i "ma" ed i "però".
Non starò qua a citare tutti gli errori di quel libro perché non ne usciamo più, ma leggendolo sembra trattare gli argomenti in un modo veramente troppo approssimativo, dando per scontato implicazioni che andrebbero dimostrate e facendo affermazioni proprio sbagliate, come quando cerca di spiegare che è sbagliato usare i valori percentuali quando in realtà sono proprio loro che fanno capire l'efficacia di un intervento.
Sinceramente se devo scegliere fra gli studi dell'AMAT (che parlava male dell'inqinamento anche sotto la giunta Moratti), dell'ARPA, dell'OMS e di tutti quei vari istituti scientifici sparsi per il mondo che stanno convincendo le amministrazioni di svariate città nel mondo a sforzarsi per la riduzinone dell'inquinamento e un libricino di 100 pagine scritto da un Biologo specializzato in fisiologia delle piante e biofisica e un ricercatore informatico, non ho molti dubbi.
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