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Inviato da avatar Lucilio Cogato il 06-11-2013 alle 21:00

Gentile sig. Salvagno

Il progetto non prevedere rimozioni permanenti di pavimentazioni lapidee. Come concordato con la Soprintendenza e la Commissione del Paesaggio, dove c'è oggi pietra rimarrà la stessa pavimentazione, naturalmente risistemata o integrata dove necessario. In qualche caso la pietra sostituirà l'asfalto, come in Largo Callas (cubetti di Beola uguali a quelli già posati davanti al Dal Verme) e in via S. Giovanni sul Muro.

Gran parte delle piste del progetto, comunque, corrono su parti di sede stradale attualmente asfaltate e saranno pavimentate con pietrischetto derivante dalla frantumazione di rocce silicee di colore rosso o rosato (porfidi, graniti) legato con bitume, colorato in rosso con l'aggiunta di ossido di ferro. Si tratta di un materiale progettato e già ampiamente sperimentato dal Comune di Milano (ad esempio Bastioni di porta Venezia, via Pisani,  via Crespi, via De Castilia) esteticamente valido e durevole, di qualità ma non troppo costoso, la cui formula è di dominio pubblico ed è quindi sempre replicabile, per aggiunte o riparazioni. Questo materiale garantisce inoltre alta aderenza e bassa resistenza al rotolamento e sopporta il carico dei mezzi per la pulizia e manutenzione. Al termine della vita utile, il materiale potrà, come tutti i conglomerati bituminosi essere riciclato per fare altre pavimentazioni dello stesso tipo.

I marciapiedi sono e rimarranno in asfalto colato, mentre alcuni percorsi  pedonali nel verde di nuova formazione saranno in macadam/calcestre come i viali del parco Sempione.

In via Beltrami le piste ciclabili, una per ogni direzione, avranno una pavimentazione particolare decisa nell'ambito del progetto per i padiglioni dell'infopoint dell'expo.

Sono d'accordo, comunque, con quanto da Lei detto sulle pavimentazioni in pietra naturale. A parte le doti estetiche e microclimatiche (la pietra chiara non trattiene il calore) le pavimentazioni in pietra fatte bene durano a lungo, resistendo anche bene all'inquinamento atrmosferico; inoltre la pietra naturale, ove non abbinata a materiali non riciclabili, è comunque facilmente riutilizzabile più e più volte. In un ottica di lungo periodo le pavimentazioni in pietra sono quindi, in genere un buon affare e, dove possibile, l'Ufficio Tecnico di Milano è sempre stato ampiamente favorevole al loro impiego.

Tuttavia ci sono situazioni o momenti storici in cui non è possibile, per ragioni di cassa, affrontare l'investimento iniziale per una pavimentazione in pietra. Inoltre quando ci sono veicoli con carico per asse elevato (come gli attuali mezzi di trasporto pubblico di superficie) le pavimentazioni in pietra si deteriorano troppo in fretta e i costi di manutenzione diventano elevati. 

 

Cordiali saluti

Lucilio Cogato

P.S.

In questo momento non siamo autorizzati a pubblicare il progetto. Il progetto sarà accessibile appena terminata la fase di validazione (dovrebbero volerci ancora solo pochi giorni).

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