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Inviato da avatar Alberto Liati il 10-06-2011 alle 01:16

Qualche considerazione sui numeri.

Neanche nei siti pagati direttamente da chi il nucleare lo produce sono riportate differenze di prezzo di questa portata (oltre 10 volte superiori per il fotovoltaico). Se a questo aggiungiamo che non sono citate né unità di misura (450 euro al chilo? al kw? al giorno? al megawatt?) né tantomeno costi considerati (solo costo di produzione? Inclusi i costi di smaltimento e smantellamento per il nucleare? su quale periodo di ammortamento?), i due numeri (35 e 450) non dicono nulla.

Altrettanto dubbia risulta essere la valenza statistica delle morti "da produzione di energia" nel momento in cui si associano tali decessi all'inquinamento. La complessità del fenomeno dell'inquinamento, le molteplici cause e la forte componente territoriale (conformazione del territorio, presenza o meno di ricambio d'aria ecc.) rende anche il numero di 2 milioni poco indicativo e molto poco dimostrabile.

Se il solare e l'eolico sono un grande business per i loro produttori, non credo che il nucleare possa essere annoverato tra i business no-profit e pertanto metterei la stessa attenzione a non "farsi prendere per i fondelli" neanche dai costruttori di centrali nucleari con numeri non documentati e statistiche senza metodi di calcolo.

Riguardo i costi delle importazioni, la informo che una parte abbastanza consistente dell'energia importata dall'italia viene acquistata durante le ore notturne sfruttando il costo inferiore legato al "surplus" produttivo del nucleare estero (si parla di un 25% del totale di notte contro un 10% di giorno). In sostanza di notte in italia si spengono (o si riducono) le fonti produttive nostrane più care per importare energia a prezzo più basso perchè le centrali nucleari (come tristemente sanno in giappone) non si possono "spegnere". Quindi mi spiace ma una parte consistente delle importazioni contribuisce a diminuire il costo dell'energia in italia e non ad aumentarlo.

Da ultimo non bisogna mai dimenticare che l'italia è anche il paese dai costi di costruzione fra i più alti al mondo (vi ricordate la famosa bretella costata al chilometro 4 volte più che in spagna?). Bene, tutti questi meravigliosi calcoli sono fatti su medie di paesi molto meno "spendaccioni" nel gestire gli appalti pubblici. Siamo così sicuri che tempi e soprattutto budget verranno rispettati?

Quindi, parafrasando il gentile sig. Giorgi, in 10 anni abbiamo pagato alla francia l'energia meno di quello che ci costava produrla noi, per quanti anni dovrete pagare la costruzione di centrali nucleari e per quanti anni lo smaltimento dei residui radioattivi e per quanti anni lo smantellamento finale (lo smantellamento del vecchio nucleare italiano costa tutt'oggi circa 500 milioni l'anno in bolletta e non è ancora terminato). Pensate bene prima di non abrogare! Saluti

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