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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 11-10-2013 alle 18:25

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

PADRI SEPARATI. COMUNE, AL GRATOSOGLIO UNA CASA E UN PERCORSO SOCIALE DA CUI RIPARTIRE
Assessori Benelli e Majorino: “Sperimentazione nata per sostenere chi si trova in difficoltà e destinare alloggi alle nuove emergenze abitative”

Milano, 11 ottobre 2013 – Una casa e un progetto di vita da cui ripartire e potercela fare, anche da soli. Questo pomeriggio, in via Saponaro 1/A, al quartiere Gratosoglio, gli assessori del Comune di Milano Daniela Benelli (Casa) e Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) hanno visitato i 40 bilocali di proprietà dell’Aler, dati in affitto temporaneo per 36 mesi (18 più 18) a nuclei familiari monoparentali, per lo più padri separati e con figli minori. Oltre agli alloggi arredati e agli spazi comuni, tra cui una lavanderia e un locale gioco per i bambini, il Comune ha avviato con gli affittuari percorsi personalizzati di sostegno e accompagnamento per trovare una casa e, una volta terminato il periodo di permanenza, farcela autonomamente. Il servizio è svolto dalla Cooperativa Comunità Progetto.  

“Il progetto che stiamo sperimentando al Gratosoglio – spiega l’assessore Pierfrancesco Majorino – è nato per unire alla permanenza negli alloggi affittati un percorso di accompagnamento, personalizzato e finalizzato al raggiungimento di una condizione di autonomia abitativa. È un percorso che stiamo costruendo giorno dopo giorno, supportando i legami familiari che gli inquilini hanno nel quartiere o il rapporto con i figli nel caso si tratti di padri separati. L’obiettivo è mettere queste persone in condizione, una volta finito il periodo di affitto temporaneo, di farcela da soli”.

“La nuova destinazione di questi alloggi – afferma l’assessore Daniela Benelli - è il risultato del confronto e della condivisione con i residenti del quartiere. Siamo così riusciti a dare una risposta ai nuovi bisogni abitativi emergenti destinando, tramite bando, tale struttura a locazione temporanea per famiglie monoparentali. Abbiamo inoltre dato la prelazione a soggetti con reti parentali attive nella zona, proprio per favorire il percorso di sostegno e recupero sociale".  

I primi inquilini sono entrati negli appartamenti alla fine del 2012. Hanno un'età media compresa tra i 35 e 45 anni e una parte di loro ha già vissuto nel quartiere o ha legami familiari nella zona. Si tratta per la maggior parte di  uomini, ma ci sono anche donne e non tutti hanno figli. Molti di loro hanno contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma ogni mese devono contribuire al mantenimento dei figli e alle spese per la casa che hanno lasciato. Altri hanno situazioni lavorative precarie o hanno perso il lavoro. Il canone annuo che devono pagare come locazione per ogni bilocale è di 2.400 euro, con una cauzione iniziale di 600 euro. Gli alloggi sono stati assegnati con bando e il progetto si inserisce negli interventi al Gratosoglio previsti dai Contratti di Quartiere. Il complesso con i 40 appartamenti era stato realizzato da Aler come residenza studenti ma, venuto meno l’interesse delle Università e sentiti i residenti del quartiere, il Comune ha deciso di destinare gli edifici alle nuove emergenze abitative.

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