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Inviato da avatar Lorenzo Pozzati il 18-09-2013 alle 15:03

Un italiano solo

E' giusto in una classe si abbia a poter trovare un solo bambino di nazionalità italiana?

Se non è giusto, perchè non è giusto (e quale potrebbe essere la soluzione)?

http://milano.corriere.it/milano/notizie/caso_del_giorno/13_settembre_18/caso-2223163753178.shtml

Dalla parte del cittadino

Mio figlio unico italiano al nido: forse le classi andrebbero rifatte

Gentile Bossi Fedrigotti, il nostro dilemma di inizio stagione riguarda il nostro piccolo Tommaso, di venti mesi. Dopo una concitata estate in attesa di sapere se fosse stato o meno accettato all'asilo nido del comune di Milano finalmente la notizia arriva; assegnato. Ovviamente in questo caso almeno uno dei genitori viene convocato per tutte le informazioni del caso. Mi presento io, più libero di gestire i miei orari contrariamente a mia moglie che svolge proprio l'attività di maestra di asilo nido ma in una struttura privata. La direttrice della struttura, tra le varie informazioni, mi precisa che nella sezione attribuita a Tommaso, egli sarà l'unico bimbo italiano. Ci saranno cinque arabi, quattro romeni, tre sudamericani, due pachistani, un albanese e tre indiani, un italiano, cioè Tommaso. A questo punto il dilemma tra mia moglie e il sottoscritto è ricominciato. Naturalmente il razzismo non c'entra nulla, è fuori discussione in questa circostanza. Io la metto esclusivamente sul piano pratico, quello della salute. Ad esempio le vaccinazioni. Non in tutti i Paesi i bimbi assumono le stesse vaccinazioni dei bimbi qui in Italia, ad esempio. Oppure la pulizia. Ahimè non accusatemi di razzismo ma il concetto di pulizia può diventare davvero soggettivo per molti di questi stranieri. E i bambini convivono circa sette ore al giorno tutti assieme. Questi due fattori sono i più duri da gestire e infatti non abbiamo ancora preso una decisione, ma siamo davvero combattuti.

Edoardo Rabacini

Io penso che le sue preoccupazioni per salute e pulizia non abbiano molto fondamento. Immagino, infatti, che tutti o quasi tutti questi bambini siano nati in Italia e siano, perciò, vaccinati esattamente come i nostri. E se le maestre notassero che l'uno o l'altro non fosse abbastanza pulito non crede che lo farebbero notare alla famiglia oppure provvederebbero loro stesse in quanto desiderose di avere a che fare con piccoli alunni lindi e ben curati? Al posto vostro sarei, invece, più preoccupata per lo sviluppo linguistico del bambino, in quanto ritengo abbastanza probabile che i suoi compagni di asilo per il momento sappiano esprimersi soltanto nella loro lingua materna. Dura, perciò, per vostro figlio, non trovare nessun bimbo che parli l'italiano. Un po' come se fosse lui a trovarsi all'estero. Più opportuno sarebbe stato formare le classi tenendo conto di questo problema non così secondario, secondo me. Altrove, per esempio in una scuola della provincia di Bergamo dove c'era una situazione simile alla vostra, alcuni alunni stranieri sono stati dirottati in un altro istituto e, in cambio, è stato «importato» qualche italiano.

18 settembre 2013 | 14:31

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