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Salve Sig Fedrighini,
ho compreso il suo punto di vista: tra il fare la danza della pioggia e attuare meccanismi di blocco del traffico, appare + sensata la seconda.
Tuttavia la mia considerazione va in una direzione lievemente diversa: per me la giunta comunale deve amministrare la città come un CDA amministra una impresa; ogni iniziativa dovrebbe sottostare ad un processo approvativo in cui si presenti un business case che renda chiaro i costi e i benefici.
In questo senso i costi sono chiari: disagio per cittadini e in generale per i viaggiatori, che hanno un dazio su accesso a milano e sul parcheggio; i benefici invece sono abbastanza "oscuri", dal momento che si basano su osservazioni ancora allo stadio sperimentale.
Nessun CDA approverebbe alcunché sulla base di queste presupposti; non capisco perchè il Comune di Milano lo abbia già fatto in passato e continui a farlo; sarebbe + profiquo fare... la danza della pioggia: costa zero e quando arriva fa strage di polveri.
Se davvero si volesse migliorare l'aria di Milano (e - ripeto - lo vorrei anche io visto che ci abito con la mia famiglia) si dovrebbe smettere di procedere per tentativi bloccando il traffico a destra e a manca, giustificandolo con dati incerti e quantomeno incompleti per loro stessa natura, e iniziare ad analizzare con un approccio strutturato il tema.
Quello che fa AMAT sicuramente è una buona base, ma non è sicuramente sufficiente per giustificare alcuna azione, tipo l'area C.
Puo' cortesemente postare la documentazione inerente i "riferimenti sugli effetti nel lungo periodo sulla salute umana, sviluppati e disponibili in rete da parte di valenti epidemiologi, come il dott. Crosignani" ?
Grazie
Andrea
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