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Inviato da avatar Diletta Cicoletti il 23-08-2013 alle 16:08

Non so se riesco ad esaurire i punti: comunque sono una sociologa libera professionista nel campo della ricerca sociale, collaboro con diversi enti e cooperative, le quali mi affidano servizi o progetti o percorsi formativi, che svolgo presso enti pubblici e privato sociale. Da quando sono mamma il rischio solitudine professionale è esponenialmente aumentato: il tempo che non dedico al lavoro lo dedico a mia figlia. E questo è sicuramente un punto: nel mio lavoro coltivare e mangenere vive relazioni generative è vitale e anche appassionante. Il 90% delle mie competenze crescono dal confronto con gli altri.

Il coworking è un modo per me favorevole anche dal punto di vista economico: non potrei certo permettermi affitti milanesi nemmeno di spazi riunione o per corsi di formazione a prezzi modici. A volte uso Chiamamilano (se non ho budget nè bisogno di particolari servizi o supporti), a volte Piano C (Dove posso portare mia figlia se non ho altre opzioni). 

Per me Piano C è una possibilità favorevole ma non l'unica. Lavoro anche da casa (se devo studiare è più opportuno).

A Piano C ho incontrato professioniste che fanno cose diverse da me, ma sul tema della conciliazione sia io che loro abbiamo molto da dire.... Per cui sto seguendo una ricerca per conto di Piano C su questo tema riferito alle donne in azienda.

E'  un'impresa, vuole fare businness ma, vi assicuro, è un businness difficile: è più simile a un servizio di secondo welfare: privato profit ma pubblico nell'intento. Questa per me è una riflessione aperta e interessante.

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