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Da corriere.it:
http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/30-maggio-pisapia-commenti_215e2856-8ac7-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml
LA VITTORIA DEL CANDIDATO DI CENTROSINISTRA. «è stata la nostra "MARCIA DEL SALE"»
Cori da stadio in Duomo per Pisapia
E lui: «Sarò sindaco di tutta Milano»
Il nuovo primo cittadino: «Basta liti, ora stagione nuova». E chiama Napolitano. Festa in piazza
MILANO - Prima la speranza e la cautela dello staff e dei tanti fan al comitato elettorale, poi una esplosione di gioia. Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano e i suoi sostenitori lo hanno acclamato con cori da stadio al Teatro Elfo Puccini e in piazza Duomo (intorno alle venti si contavano già cinquantamila persone). «Mi sembra che Milano l’abbiamo già liberata» sono state le prime parole del nuovo inquilino di Palazzo Marino, che così ha risposto ai cori dei suoi supporter. «Inizia una stagione nuova» ha poi aggiunto Pisapia, spiegando di voler mettere da parte le contrapposizioni del passato per «pensare al bene comune». «Sarò sindaco di tutta Milano» ha promesso.
NAPOLITANO E BERSANI - Una volta appreso il risultato elettorale, il nuovo sindaco ha telefonato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che lui considera «un esempio». «Quest'anno ricorre il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia - ha detto -. Per questo ho voluto ringraziare il capo dello Stato». Il sindaco ha detto che si è trattata di una telefonata breve su temi generali. «L'ho ringraziato - ha spiegato - per la sua saggezza e il suo rigore morale che per me sono sempre stati e sempre saranno un esempio». A benedire la vittoria di Pisapia, la telefonata del leader del Pd Pier Luigi Bersani. «Sei stato bravissimo: a Milano una grande vittoria», ha detto il segretario dei democratici al nuovo sindaco.
«RICOSTRUIRE MILANO» - Poi il primo discorso da sindaco ai suoi sostenitori radunati all'ombra della Madonnina: «Abbiamo liberato Milano, ora dobbiamo ricostruirla, dobbiamo farla tornare la città dell'accoglienza, la città gioiosa che sorride». «Abbiamo vinto con il sorriso, con l'ironia - ha aggiunto Pisapia - e questo è davvero importante. Loro ci hanno insultato, ci hanno irriso, ma noi abbiamo risposto con il sorriso, con la forza della ragione e con l'ottimismo. Questa è la nuova politica che dobbiamo portare in giro per l'Italia». Sul palco Pisapia è stato salutato calorosamente da Claudio Bisio e Lella Costa, due protagonisti della serata conclusiva della campagna del ballottaggio del 27 maggio. «Vi chiedo una cosa - è stato l'appello finale di Pisapia al popolo arancione - fatemi una promessa: non abbandonatemi mai, perché solo così possiamo vincere». Per Pisapia, inoltre, le divisioni fra la Lega Nord e il Pdl che ci sono state a Milano» avranno un risvolto nazionale e il suo successo elettorale potrà avere delle conseguenze anche come «nuova modalità di fare politica» ascoltando la volontà della gente. Quanto alla nuova giunta, ha spiegato che formerà la nuova squadra entro 15 giorni, ribadendo che il suo vice potrebbe essere una donna.
I primi festeggiamenti all'Elfo
LA «MARCIA DEL SALE»- Il popolo arancione aveva iniziato ad affollare piazza Duomo già dal primo pomeriggio, per seguire lo spoglio dei risultati. Ed era scoppiato in un fragoroso applauso quando, dal maxischermo, sono usciti i dati reali di oltre il 50% delle sezioni che certificavano l'ormai incolmabile distacco di 10 punti sul sindaco uscente e, di fatto, il passaggio di consegne a Palazzo Marino. L'esultanza dei supporter di Pisapia ha coperto ogni altro rumore nel luogo simbolo della città, in un tripudio di braccia alzate in segno di vittoria. I festeggiamenti sono continuati poi per tutta la sera, con musica, canti e balli. E il novello sindaco è tornato ancora una volta a parlare ai suoi, definendo il percorso che ha portato alla conquista del Comune come una «marcia del sale», come quella di Gandhi, iniziata «in una bollente sera di luglio all’Arci Bellezza». «Sono commosso, non pensavo di poter provare così tante emozioni in così poco tempo - ha detto -. Milano è già cambiata, non aveva più emozioni, non era più capace di dare emozioni. Piazze come queste non le si vedevano da tanto tempo».
Redazione Online
30 maggio 2011
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