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Inviato da avatar Oliverio Gentile il 15-08-2013 alle 20:14

http://milanesi.corriere.it/2013/08/15/il-tendone-di-x-factor-e-gli-alberi-quando-il-pubblico-si-confronta-con-i-privati/



Il tendone di X Factor e gli alberi: quando il pubblico si confronta con i privati


Ha avuto una certa eco sulla stampa la polemica seguita alla delibera unanime del Consiglio di Zona 3, che si è espresso in maniera critica nei confronti dell’allestimento di tendostrutture per produzioni televisive su un’area privata e con molti alberi vicino al parco Lambro. La vicenda presenta alcuni aspetti meritevoli di approfondimento, anche perché vanno oltre il fatto in sé, mostrando un’evidente debolezza del soggetto pubblico nei confronti di quello privato, in questo caso rispettivamente il Comune di Milano e la società che rappresenta i colossi che produrranno e trasmetteranno X-Factor, primo show  a essere realizzato qui.

Da un lato c’è l’operatore economico, che adottando legittimamente una procedura semplificata, sta allestendo in gran fretta un grande teatro da 3600 mq e 1500 posti a sedere, abbattendo 120 alberi di cui la metà di pregio (come dichiarato dalla perizia agronomica di parte presentata a corredo del progetto) ed eliminando più di un centinaio di posti-auto (l’area non era per nulla abbandonata e degradata come è stato detto, ma veniva utilizzata come parcheggio dai frequentatori di una vicina palestra).

Dall’altro lato ci sono i cittadini, informati da vaghe notizie apparse per lo più su testate online, e in mezzo c’è il Consiglio di Zona 3 che non ha potuto fare a meno di rilevare, anche a seguito delle proteste dei residenti, alcuni aspetti della vicenda che hanno destato perplessità (elevata necessità di posti-auto per accogliere il pubblico; sovraccarico di traffico automobilistico sulla circolazione locale nelle serate degli show; possibile disturbo acustico di coloro che risiedono a poche decine di metri, in occasione degli spettacoli e delle relative prove).

In questa vicenda l’istituzione locale più vicina ai cittadini– intendo il Consiglio di Zona 3- ha fatto il suo lavoro: ha dato voce alle legittime preoccupazioni della comunità locale, ha evidenziato problemi concreti, ha invitato l’operatore a discuterne insieme (ottenendo solo l’intervento del progettista e direttore dei lavori, ma non degli imprenditori), ha indicato qualche possibile soluzione.

Nel mese passato da quando il Consiglio di Zona 3 ha iniziato a interessarsi della questione, il tendone da bianco è diventato mimetico, l’operatore sta cercando di reperire ulteriori posti-auto e istituire un servizio di navetta dalla stazione MM2 di Crescenzago, mentre il reimpianto degli alberi abbattuti (una parziale compensazione ambientale) verrà attuato con la collaborazione del settore competente. È stato così mitigato, ma solo in parte, il disagio che sarà scaricato sui residenti a seguito di un intervento privato.

Dunque, chi aveva ragione a sollevare problemi e chi torto a minimizzarli?

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