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Inviato da avatar Paolo Limonta il 16-04-2013 alle 20:42

Ho cercato a lungo un termine che potesse rappresentare al meglio il mio stato d'animo in merito alla vicenda della Civica Scuola San Giusto e, alla fine, ho scelto "imbarazzo".
Elaboro i miei pensieri dalla Scuola Statale di viale Romagna, una delle centinaia di scuole elementari (oggi dette primarie) di Milano in cui si fa davvero buona scuola di qualità.
In cui si elaborano progetti di qualità, si è attenti ai percorsi relazionali, si può contare ogni giorno sulla competenza, professionalità e passione delle maestre e dei maestri e di tutto il personale scolastico, c'è uno splendido rapporto con l'Associazione Genitori che arricchisce di mille iniziative la vita scolastica ed extra scolastica delle bambine e dei bambini.
Ma, soprattutto, c'è l'assoluta convinzione di non essere ne' gli unici ne' i più bravi ma di far parte di un territorio dove le ottime scuole sono molte e il rapporto con loro deve essere continuo e proficuo.
Ecco, il primo grande imbarazzo è stato trovarmi di fronte a genitori e docenti che magnificavano la loro scuola, la passione e la partecipazione nell'assoluta convinzione che, con il passaggio allo stato, tutta questa eccellenza sarebbe stata cancellata.
Mai ho sentito una di loro fare riferimento alle altre scuole della zona come situazioni anch'esse ricche di eccellenze, passione, competenze, progetti.
Anzi mi è stato esplicitamente detto che se la San Giusto dovesse passare allo stato morirebbe.
E, con grande imbarazzo, ho pensato alle tantissime splendide colleghe che conosco e che potrebbero far morire la San Giusto.
Così come non posso nascondere il mio immenso imbarazzo quando vedo che gli strenui difensori in Consiglio comunale di questa Scuola Pubblica appartengono a quelle forze politiche che hanno espresso ministri come Maria Stella Gelmini o sottosegretari come Valentina Aprea che hanno caratterizzato il proprio agire politico attraverso un costante e continuo intervento volto a sminuire, indebolire, impoverire e distruggere la Scuola Pubblica.
Enorme imbarazzo.
L'Assessore Cappelli ha diretto per lunghi anni una vera "eccellenza" della Scuola Pubblica milanese che è la Casa del Sole al Parco Trotter.
Quando afferma di essere contro le "eccellenze" vuole semplicemente dire che, nel modo della scuola, le "eccellenze" o sono diffuse o non servono.
Chi parla di "omologazione sovietica" e altre amenità del genere, semplicemente non sa cosa dice e, soprattutto, non sa di che cosa sta parlando.
Ci sono tutte le condizioni per avviare un percorso di passaggio allo Stato della San Giusto che garantisca il mantenimento degli ottimi livelli educativi e didattici raggiunti che, vale la pena ricordarlo, sono presenti anche nelle altre scuole della zona.
L'Amministrazione Comunale ha garantito un lunghissimo tempo per la realizzazione di questo percorso (informarsi, per favore, di quanti giorni ci hanno messo Gelmini e Aprea per cancellare la compresenza nei tempi pieni statali).
L'Assessore Cappelli si è impegnato a garantire la propria presenza a scuola per controllare la linearità di questo percorso.
A questo punto quando sento qualcuno affermare che la scelta dell'Amministrazione è ideologica, l'imbarazzo raggiunge vette inaccessibili a chiunque...

Paolo Limonta

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