MEDE. Pugno duro contro le slot machine nei bar. Il Comune emetterà un bando con cui assegnare contributi, per un totale di circa 3mila euro, a quegli esercizi commerciali che, nell’arco del 2013, dimostreranno di non ospitare macchinette per il gioco d’azzardo.
Fra i commercianti, le prime voci favorevoli. «Mi sembra una buona idea: valuterò con attenzione il bando del Comune, ma in linea di principio sono d’accordo», dice Massimo Peluso, titolare del bar Arcobaleno di corso Vittorio Veneto, in cui oggi si trovano due videogiochi. «La nostra intenzione è di limitare il fenomeno, predisponendo un deterrente alla diffusione delle apparecchiature da gioco - spiega il sindaco Lorenzo Demartini – il bando è indirizzato agli esercizi commerciali che, hanno rinunciato dal 1 gennaio a oggi o rinunceranno, da qui al 31 dicembre, all’installazione di queste apparecchiature».
Dice ancora Demartini: «Negli ultimi tempi il fenomeno del vizio del gioco è all’attenzione delle autorità amministrative e legislative, perché sta provocando gravi conseguenze sociali sulle fasce di consumatori psicologicamente più deboli, vulnerabili o immaturi, più esposti alla capacità suggestiva dell’illusione di conseguire, tramite il gioco, vincite e facili guadagni». Un altro esercizio commerciale che, nelle ultime settimane, ha eliminato questi congegni di intrattenimento e di divertimento è il bar Castello di piazza della Repubblica. «Abbiamo rilevato la gestione del bar solo un mese fa: una delle prime decisioni è stata la rimozione di queste slot machine», spiega la titolare Annamaria Drago.
Stefano Parrinello è invece il titolare del caffè Seva di corso Italia. «Io non ho posizionato queste apparecchiature nel mio locale perché non ritengo che siano un buon esempio – commenta – Attenderò di leggere il bando per commentarlo, ma vorrei far presente che si deve prima criticare lo Stato, che autorizza questi giochi d’azzardo».
Il bando deve ancora essere approvato dalla giunta, ma il sindaco Demartini ne anticipa lo spirito. «Saranno ammessi al beneficio gli esercizi commerciali, cioè chi somministra alimenti e bevande al pubblico, e le tabaccherie situati nel territorio comunale che rinunciano a installare apparecchiature di intrattenimento e di divertimento – aggiunge – La valutazione delle domande sarà effettuata da una commissione composta dal responsabile dello Sportello unico delle attività produttive, dal responsabile dell’Ufficio tributi e da un agente di polizia locale».
Umberto De Agostino