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Serpeggia una visione del mantenimento del lavoro ed il massimo profitto con il minimo dispendio di risorse che non promettono nulla di buono. Il "fare-disfare-rifare" e avanti così insomma, del genere "tela di Penelope". Tipo quei forestali che incendiano i boschi, quei vetrai che fanno rompere i vetri, quegli orologiai che aggiustano una meccanismo e ne danneggiano un altro, quei dentisti che sistemano un dente senza curarsi di non lesionare quello vicino e simili (non tutti naturalmente, ci sono anche quelli onesti ..). E le manutenzioni? Rispetto a tale questione si rasenta il ridicolo. Esempi: visto che la casa è sempre pulita a che serve la collaboratrice domestica? Quindi ... licenziata! Visto che i binari e le traversine delle ferrovie hanno sempre i bulloni ben avvitati a che serve pagare l'operaio che controlla il tutto costantamente? Quindi... licenziato! Oggi paghiamo tutti questa filosofia del "busisiness" fine a se stesso, anche con conseguenze tragiche. Le continue ripiantumazioni mi hanno ricordato i sopraddetti casi... ma che bella idea era stata quella dei cinesi che retribuivano i medici solo quando i pazienti stavano bene e bloccavano le paghe quando si ammalavano... Oggi ci ritroviamo esattamente nella situazione contraria. Si incentivano i danni insomma. In quanto conta solo il... Occorre davvero un ripensamento in merito ad un programma culturale, educativo ed epocale. Altrimenti non se ne esce!
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