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Inviato da avatar Anna Scavuzzo il 26-10-2012 alle 06:52

Ecco di seguito il testo dell'intervento che ho fatto durante il Consiglio Comunale straordinario sulla sicurezza.

Anna Scavuzzo

Consiglio comunale straordinario sulla sicurezza
Milano, 25 ottobre 2012.

Non riprenderò tutti i concetti espressi, molti dei quali condivido e mi concentro ora su una domanda: che cosa sta alla base della costruzione di una città sicura, di un Paese in cui ci sentiamo “al sicuro”?

Parlando con le persone, ascoltandole anche in ambiti informali e senza la distanza che purtroppo spesso la politica frappone, ecco, ascoltando le persone ci si accorge che questo è un tema centrale, che sta a cuore a tutti.
Insieme alle preoccupazioni per la salute e per il lavoro, proprio e dei figli, il tema della sicurezza è il più sentito.

E’ chiaro che chiedere conto al Sindaco di una città, ancorché importante come Milano, è pretestuoso e strumentale.
Il Sindaco è interessato al tema perché interessato al benessere dei suoi concittadini, ma il punto sta altrove.

Allora mi chiedevo, che cosa sta alla base di un Paese sicuro, in cui vivere in modo sereno, sentendoci “al sicuro”?

In prima battuta io risponderei che è la fiducia: fiducia nelle istituzioni, innanzi tutto.
Nell’onestà, nell’impegno e nella loro responsabilità nei confronti di tutti noi.
“Siamo in buone mani”, si dice spesso.
Penso alle istituzioni qui rappresentate, ciascuna per le proprie competenze e nei propri ambiti di attività.
Ciascuno fa del proprio meglio perché tutto funzioni ed è il concorso di azioni virtuose che permette la costruzione di una città, di un Paese, libero dalla paura.
La sicurezza è per tutti, non solo per pochi e non è un fatto solo personale, che ciascuno può costruirsi da sé.

E’ esperienza quotidiana: non è solo la paura di uno scippo o di una rapina a renderci insicuri e preoccupati, ma anche un piano di evacuazione che non funziona, il mancato rispetto delle norme di sicurezza nei luoghi in cui lavoriamo, le povertà e le disuguaglianze che generano tensioni e conflitti, l’assenza di bellezza e pulizia che contribuiscono a dare disvalore ai luoghi in cui viviamo.

Sentirsi insicuri significa sentirsi in balìa di qualcosa che non si conosce e che potenzialmente potrebbe farci del male.
Il lato oscuro della nostra società va illuminato, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.
Non nascondo un tratto di polemica in queste mie parole a ciò che ha proposto il Ministro Barca, apprezzato in molti passaggi, ma non sulla questione dell’illuminazione delle strade.

Ecco che fidarsi di chi prende decisioni “per il nostro bene” assume un’importanza a mio avviso straordinaria.
Un clima di insicurezza percepita genera quel senso di paura che mette instabilità, crea agitazione, prepara terreno fertile a chi vuole speculare facendo leva sui nostri timori.

Se non mi fidassi di chi lotta contro la criminalità organizzata, potrei sentirmi al sicuro?

Se non mi fidassi di chi si occupa dei quartieri popolari, che sempre più spesso subiscono le pressioni di quella criminalità, potrei sentirmi al sicuro?

Se non mi fidassi di chi cerca di sottrarre denaro a quanti speculano in città, alimentando il lavoro nero, il commercio clandestino, lo spaccio di droga, il racket della prostituzione, quello dell’elemosina… potrei sentirmi al sicuro?

Io penso di no.
Però…

Come parlare di lotta alla criminalità nei quartieri popolari quando chi si occupa di casa e territorio in regione Lombardia è in carcere per voto di scambio con la ‘ndrangheta?
E ad ascoltare le ultime notizie che arrivano dalla Procura, purtroppo non è un episodio isolato, pesanti sospetti gravano perfino su candidati al Consiglio comunale, eletti e non eletti.

Come parlare di emersione del sommerso, di promozione del commercio, di sostegno ai piccoli imprenditori che cercano di uscire dalla crisi economica, quando si affittano capannoni a individui che si arricchiscono con la vendita di merci contraffatte?
E se ci riferiamo a ex assessori proprio alla sicurezza, non rimaniamo senza parole?

Come parlare di investimenti per poter mettere in sicurezza i cantieri, per promuovere l’occupazione dei tanti giovani – italiani e migranti – che vivono sul nostro territorio, quando ogni giorno fioccano avvisi di garanzia con accuse di corruzione, truffa alle istituzioni e appalti truccati?

Dimentichiamo che ci sono personaggi che si sono arricchiti speculando perfino sulle vacanze dei nostri bambini? O truffando le istituzioni con falsi corsi di formazione?

Pensiamo davvero che la contiguità fra la politica e il malaffare possa essere trascurata in questo Consiglio straordinario sulla sicurezza?

Che non abbia a che fare con la sicurezza nella nostra città?
Che la malavita non abbia un ruolo in tutto questo e che la mancanza di onestà, pulizia e rigore non debbano essere al centro della nostra riflessione oggi? Dove sono i criminali?
Sono furti anche quelli commessi in giacca e cravatta, sono scippi eleganti, ma sempre di criminali stiamo parlando.

Non mi sento di appoggiare le proposte di repressione e di linea della fermezza.
Non mi fido di azioni solitarie, voglio sentire aria pulita fin dai piani alti.
Bonifichiamo gli ambienti politici.
Torniamo a fidarci delle nostre istituzioni, di tutte le nostre istituzioni.
Togliamo gli orchi, i ladri e i malavitosi dai nostri Palazzi.
Se ne andranno anche dalle strade e vedremo che la città, la regione e l’intero Paese potranno respirare un’aria diversa.

E di certo ci sentiremo tutti più al sicuro.

Anna Scavuzzo
Pres. GC Milano Civica x Pisapia – 25.10.2012

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